Corap, il revisore “licenziato” da Oliverio torna al proprio posto
CATANZARO Sergio Tempo è di nuovo il revisore dei conti del Consorzio industriale unico. Torna, dunque, al proprio posto, per decisione del Tar, il commercialista che ha scoperchiato il pentolone del…

CATANZARO Sergio Tempo è di nuovo il revisore dei conti del Consorzio industriale unico. Torna, dunque, al proprio posto, per decisione del Tar, il commercialista che ha scoperchiato il pentolone del Corap. È questo il primo effetto dell’ordinanza firmata il 17 gennaio. Ordinanza che segna un ulteriore punto a favore del professionista dopo che i giudici amministrativi avevano – in prima istanza – annullato il decreto con cui, lo scorso 22 dicembre, il governatore ha revocato l’incarico al revisore “ribelle” per affidarlo al secondo classificato dopo sorteggio pubblico, Rocco Nicita.
La conclusione dei magistrati è tranciante e «dispone, come misura attuativa, l’immediata reintegrazione del ricorrente nelle funzioni di revisore dei conti». L’udienza pubblica per la trattazione del merito è stata fissata per il 24 ottobre 2018. La Regione è stata condannata anche al pagamento delle spese di lite: 2mila euro da versare a Tempo.
I giudici sottolineano, tra l’altro, nell’ordinanza che al revisore dei conti revocato non è stata «contestata dall’amministrazione l’imparzialità e la professionalità con cui ha effettivamente esercitato le funzioni di revisore dei conti per undici mesi». Alla luce di queste motivazioni, la rimozione del revisore appare incomprensibile e alimenta dubbi, visto che era arrivata a valle di alcuni provvedimenti “scomodi”.
La rimozione di Tempo, raccontata dal Corriere della Calabria ha fatto scalpore proprio per via delle denunce che il revisore aveva presentato negli ultimi mesi alla Corte dei conti e alla Procura di Catanzaro. Nei suoi esposti, il professionista aveva denunciato presunte illegittimità relative ad affidamenti e proroghe di incarichi professionali e al contratto dei dipendenti non dirigenti. In un altro verbale, inoltre, l’esperto contabile aveva fatto luce sulle difficoltà finanziarie dell’ente, dovute alla gestione “allegra” del commissario Rosario Guzzo. La revoca di Oliverio era dunque stata da più parti interpretata come un tentativo di allontanare un tecnico sgradito ai piani alti della Cittadella regionale. Per il momento, il Tar ha annullato il provvedimento del governatore in quanto il ricorso di Tempo presenta «profili di fondatezza», con riferimento, in particolare, «alle censure con le quali si lamenta carenza istruttoria, difetto di motivazione, tenuto anche conto che la revoca interviene dopo 10 mesi dal conferimento dell’incarico di revisore» e considerato che dall’esecuzione dell’atto firmato da Oliverio «deriva alla parte ricorrente un danno grave e irreparabile». Adesso, sempre dal Tar, arriva una mazzata ancora peggiore per l’amministrazione regionale: il revisore dovrà tornare al proprio posto.