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Incontro in chiaroscuro tra gli psicologi “invisibili” e la Regione

CATANZARO Erano una trentina gli psicologi delle Asp calabresi riunitisi in protesta nella mattinata di venerdì presso la Cittadella regionale per portare all’attenzione del governatore Mario Oliveri…

Pubblicato il: 19/01/2018 – 18:19
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Incontro in chiaroscuro tra gli psicologi “invisibili” e la Regione

CATANZARO Erano una trentina gli psicologi delle Asp calabresi riunitisi in protesta nella mattinata di venerdì presso la Cittadella regionale per portare all’attenzione del governatore Mario Oliverio le rimostranze circa il loro mancato inquadramento come personale sanitario nelle aziende provinciali. La storia è vecchia di almeno una decina d’anni e affonda le radici in una serie di errori tecnici che hanno portato i professionisti ad essere inquadrati come personale amministrativo: «È una storia che ha le caratteristiche del genere fantasy – ha spiegato Fortunato Campolo, presidente regionale dell’ordine degli psicologi, prima dell’incontro con il dg della Regione, Armando Pagliaro -: chiediamo non il semplice riconoscimento delle rivendicazioni contrattuali, ma soprattutto il riconoscimento di uno status professionale dignitoso finora svilito. Per loro abbiamo addirittura creato un’etichetta, “gli invisibili”, perché è un paradosso, una schizofrenia amministrativa la loro situazione: loro operano in maniera professionale ma non sono riconosciuti nonostante riescano a mantenere vivo il servizio di supporto psicologico in tutta la regione Calabria. Abbiamo chiesto quindi che il governatore ci ricevesse per soli dieci minuti: di solito ha tanta disponibilità per partecipare a sagre ed eventi simili, crediamo che dieci minuti del suo tempo per gli psicologi calabresi si possano spendere».
L’incontro tra la delegazione e il dg della Regione si è concluso in chiaroscuro. Gli ostacoli sulla strada della risoluzione della vicenda sono tutte di ordine tecnico e burocratico e nonostante la disponibilità degli uffici regionali, il problema si potrà superare solo con una presa di posizione romana. Il Tavolo Adduce, infatti, potrebbe essere interessato del problema non solo per le esigenze della Calabria, ma anche per quelle di altre regioni in cui un’analoga vicenda riguarda pattuglie ben più corpose di psicologi, circa duemila in totale.
Terminato l’incontro, le parti si rivedranno tra un paio di settimane per capire se ci siano e quali possano essere gli strumenti utilizzabili dalle Asp e dalla Regione stessa per risolvere la vicenda.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corriereacal.it

 



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