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Il dramma dei migranti nell’ultimo lavoro di Grande

CATANZARO “Bismillah”. Questo è il titolo dell’ultimo cortometraggio del regista catanzarese Alessandro Grande che arriva dopo lo straordinario successo di “Margerita”, presentato al Giffoni Film F…

Pubblicato il: 26/01/2018 – 12:25
Il dramma dei migranti nell’ultimo lavoro di Grande

CATANZARO “Bismillah”. Questo è il titolo dell’ultimo cortometraggio del regista catanzarese Alessandro Grande che arriva dopo lo straordinario successo di “Margerita”, presentato al Giffoni Film Festival, entrato in cinquina ai Nastri d’argento e vincitore di 78 premi in tutto il mondo. 
Si tratta di una produzione nata nella Città dei tre colli e che vede coinvolto lo stesso regista insieme alla Indaco Film di Luca Marino, con il supporto della Fondazione Calabria Film Commission e del Comune di Catanzaro. Nel cast del corto figura, inoltre, un altro talento catanzarese come Francesco Colella, attore teatrale e cinematografico, conosciuto dal grande pubblico per il ruolo di coprotagonista nel film “Piuma”, presentato alla 73esima Mostra del cinema di Venezia. 
“Bismillah” mette in scena il dramma dell’emigrazione attraverso lo sguardo della piccola Samira, una tunisina di 10 anni che vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello e che si troverà ad affrontare, da sola, un problema più grande di lei. Il racconto prende spunto dai fatti avvenuti nel 2011, anno in cui a causa della primavera araba, l’Italia ha registrato il maggior numero di immigrati tunisini nella sua storia, circa 23mila. Di questi, più di 12 mila sono stati considerati fantasmi nel nostro Paese, vivendo come clandestini. Protagonista nei panni della bambina è Linda Mresy, selezionata dopo una serie di provini organizzati con il centro socio-culturale tunisino di Roma.
«Bismillah è una storia di amore e fratellanza – spiega Alessandro Grande – che ho cercato di raccontare attraverso la ricerca dei piccoli gesti quotidiani fondamentali per riuscire a convivere con il ricordo della sofferenza e tenere viva la fiamma della speranza». Il co-produttore Luca Marino aggiunge che «in questo cortometraggio il tema dell’emigrazione rappresenta solo la cornice di un racconto volutamente diverso dagli altri che, rifuggendo dagli stereotipi, vede come protagonisti due giovanissimi che sono sopravvissuti al dramma dello sbarco, ma che saranno costretti ad affrontare le difficoltà di una vita quotidiana solo apparentemente serena». Distribuito da Zen Movie, il corto è stato già proposto per rappresentare l’Italia nelle selezioni dei più importanti festival cinematografici internazionali. 

 

 

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