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«Salviamo il castello di Lamezia»

LAMEZIA TERME Simbolo storico della città di Lamezia Terme, il Castello Normanno Svevo, suo malgrado, nel corso degli ultimi anni è diventato – invece – l’emblema della non curanza e della scarsa att…

Pubblicato il: 19/02/2018 – 13:10
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«Salviamo il castello di Lamezia»

LAMEZIA TERME Simbolo storico della città di Lamezia Terme, il Castello Normanno Svevo, suo malgrado, nel corso degli ultimi anni è diventato – invece – l’emblema della non curanza e della scarsa attenzione delle istituzioni nei confronti dei beni storici.
Erbacce e lucchetti gli fanno da contorno, mettendo in evidenza quello che, di fatto, è uno stato di completo abbandono. Una situazione evidentemente insostenibile e che ha spinto la neo nata associazione culturale “Natale Proto”, guidata da Tommaso Colloca, ad avviare una petizione online e che, in poco tempo, ha già raccolto migliaia di firme.
«Il castello – ha detto Colloca – è chiuso per una vera sciocchezza. Come abbiamo già avuto modo di specificare nelle motivazioni del lancio della raccolta firme, il tutto è causato dall’omessa manutenzione dei corrimano in legno che finalmente erano stati predisposti in occasione della riapertura del castello e che avevano ridato lustro alla città. Nel tempo e senza manutenzione sono andati distrutti. Ho contatto direttamente gli uffici del Comune di Lamezia Terme – ha spiegato ancora Colloca – per sapere qual era il costo per il ripristino, pari a circa 10 mila euro secondo un primo preventivo».
Un’iniziativa che ha, dunque, molteplici obiettivi: ridare lustro ad un bene storico di fondamentale importanza per la città, ma anche riaccendere i riflettori sulla mancanza di fondi da destinare alla tutela del patrimonio culturale di Lamezia Terme, richiamando anche l’attenzione del Fai (il Fondo ambiente italiano) e inserire il castello Normanno fra i “Luoghi del Cuore”: «Siamo consapevoli che bisogna, a questo punto, contattare altri organismi che siano pubblici o privati, per ottenere dei risultati perché i comuni si sono ridotti a delle tartarughe burocratiche che non riescono mai ad uscire dal guado di queste situazioni, anche le più semplici o le più irrisorie come trovare 10 mila euro».
Una battaglia che è, evidentemente, solo all’inizio. L’associazione però mira anche ad accendere i riflettori su altre criticità, come quella del Parco archeologico di Terina, altro luogo simbolo ma che, di fatto, è stato completamente abbandonato.
Qui è possibile aderire alla raccolta firme: change.org

 

 

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