«Contro di noi poteri forti, ora su Sacal serve serietà»
LAMEZIA TERME «Non è vero che le istanze di Lamezia non sono mai state rappresentate nella Sacal. C’è chi, in passato, ha mantenuto la schiena dritta opponendosi a scelte che, come si è rivelato più…

LAMEZIA TERME «Non è vero che le istanze di Lamezia non sono mai state rappresentate nella Sacal. C’è chi, in passato, ha mantenuto la schiena dritta opponendosi a scelte che, come si è rivelato più avanti, erano sbagliate».
L’ex sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza si è chiamato fuori dall’agone politico. Ma non per questo ha smesso di rivolgere il proprio sguardo ai problemi della città. E questo, secondo lui, è il momento di ragionare seriamente su un aeroporto che «è l’aeroporto della Calabria e ha grandi potenzialità ancora inespresse».
A proposito di potenzialità: i numeri dello scalo sono in crescita eppure l’aeroporto di Lamezia vive immerso nella perenne sensazione di una crisi incipiente. «È vero. E questo dipende in dal fatto che non ha avuto, in passato, una buona gestione. L’aeroporto è stato vittima del groviglio di interessi tra potentati privati e politici. C’è stato un intreccio perverso tra brutti interessi privati e interessi falsamente pubblici».
Ma il Comune di Lamezia è il primo azionista, non un protagonista di secondo piano. «Sì, ma non aveva il 51% delle quote. E con il 20,8%, nel quadro di quell’azionariato, non è che si potessero fare grandi cose. Abbiamo detto i nostri “no” ma eravamo volutamente isolati e combattuti perché la logica prevalente era quella della commistione tra interessi pubblici e privati. C’era un gruppo di azionisti privati che riusciva a conservare rapporti privilegiati sia con il centrodestra che con il centrosinistra al governo della Regione e vedeva noi come il fumo negli occhi. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa siano i poteri forti di Catanzaro di cui oggi ci si lamenta, a volte a sproposito, in città».
L’ex sindaco, però, vuole allargare l’orizzonte di una questione che considera strategica per il futuro dell’intera regione. Le battaglie per gli aeroporti attraversano tutta la Calabria «ma i problemi vanno posti nella maniera corretta. E considero un po’ una mistificazione l’idea che si manifesti a Lamezia per i problemi di Crotone. Ho grande rispetto per chi lotta per il proprio territorio ma non possiamo far credere che la situazione di crisi degli aeroporti calabresi passi soltanto dal capitale sociale di Sacal». Perché Sacal ha partecipato al bando per la gestione dei tre scali? Speranza riformula la domanda: «Perché Regione e Comune hanno fatto partecipare Sacal se la società non ha un capitale sociale sufficiente a garantire le attività degli aeroporti?». Questo per dire che il problema è mal posto. «Del caso bisognerebbe discutere in consiglio regionale anziché in una manifestazione che rischia di mettere i cittadini gli uni contro gli altri, concentrandosi su questioni di campanile. Faccio presente che, mentre discutiamo senza preoccuparci di avere un approccio di sistema, da Lamezia non ci sono più i voli a basso costo per Roma e l’appalto per la nuova aerostazione segna il passo». È un passaggio che Speranza usa per dire che «finito lo scontro elettorale sarebbe il caso di fermarsi e fare un ragionamento serio. Il consiglio regionale in carica e la deputazione che sarà eletta il 4 marzo dovranno aprire una nuova discussione che valga per tutta la Calabria. Altrimenti a Reggio Calabria e Crotone non succederà nulla e anche Lamezia potrebbe andare in crisi». Il fatto è che «la campagna elettorale anziché chiarire il problema lo ha aggrovigliato. Per una gestione unica come quella che si immagina per la Calabria serve una società che abbia capitale adeguato e programmi seri. E questo è un problema di cui devono farsi carico il governo del Paese, la giunta regionale e il consiglio regionale. Altrimenti la deriva sarà inarrestabile: già adesso, da Lamezia, per alcune tratte sono aumentati i costi e diminuiti i servizi: volare per Roma non è più conveniente». Ma è soltanto la spia di un problema che potrebbe allargarsi: «Il sintomo – chiude Speranza – del modo in cui governo e Regione si pongono nei confronti di Lamezia Terme anche rispetto ad altri temi strategici come la Sanità. Occorre affrontare le questioni con serietà». (ppp)