Boss dei Gallico arrestato in Germania – VIDEO
REGGIO CALABRIA Non sono bastati i documenti falsi che con finta noncuranza ha allungato agli agenti della polizia tedesca per “salvare” Emanuele Cosentino. Il giovane boss 31enne, considerato elemen…


REGGIO CALABRIA Non sono bastati i documenti falsi che con finta noncuranza ha allungato agli agenti della polizia tedesca per “salvare” Emanuele Cosentino. Il giovane boss 31enne, considerato elemento di spicco della cosca Gallico, è stato arrestato oggi pomeriggio attorno alle 15 a Saarbrucken, in Germania, nel corso di un blitz organizzato dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria insieme alle forze di polizia locali, sotto l’egida dello del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP). Insieme a lui, c’era la moglie Laura Nasso, anche lei finita in manette. Ricercato dal 2013, di recente inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi e già condannato a 7 anni per associazione mafiosa ed estorsione, nonostante la giovane età Cosentino è considerato un boss. È stato lui ad assumere l’incarico di reggente del clan e a gestire le estorsioni quando il cognato Domenico Nasso è stato arrestato.
Per questo, nel 2013 è stato destinatario di un mandato di cattura, ma quando gli investigatori hanno bussato alla sua porta di lui non c’era già alcuna traccia. Da allora, è partita la caccia. Da tempo, i carabinieri avevano capito che Cosentino andasse cercato all’estero, ma ogni tentativo di localizzarlo si era rivelato vano. Per questo negli ultimi dieci mesi hanno iniziato a monitorare gli affiliati a lui più vicini e i parenti. Con la famiglia e soprattutto con la moglie, il boss trentunenne non ha mai reciso i contatti. L’ultimo dei suoi figli è nato quando lui era già da tempo latitante, a riprova, secondo gli investigatori, di un rapporto mai interrotto fra i due coniugi. E l’intuizione era corretta. Seguendo la donna, che nei giorni scorsi si era allontanata da Palmi, i carabinieri sono arrivati a Saarbrucken, dove ad attenderla c’era Emanuele Cosentino. Al momento non è dato sapere se il trentunenne avesse lì la propria base o la città sia stata scelta per l’incontro solo perché più lontana dai principali centri della Germania, dunque – forse ipotizzavano – meno monitorata. Adesso toccherà agli investigatori ricostruire la vita e gli affari di Cosentino nei Land tedeschi, dove la ‘ndrangheta – dicono le indagini e confermano i numerosi latitanti catturati – è da tempo di casa.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it