Le assunzioni? Nell’Asp «peggiore d’Europa» le decide la politica
REGGIO CALABRIA Nell’Asp «peggiore d’Europa» (copyright Massimo Scura) le assunzioni di medici e infermieri passano sempre dalla politica. Finalmente, dopo anni di attesa e di stop al turnover, il co…


REGGIO CALABRIA Nell’Asp «peggiore d’Europa» (copyright Massimo Scura) le assunzioni di medici e infermieri passano sempre dalla politica. Finalmente, dopo anni di attesa e di stop al turnover, il commissario alla Sanità ha autorizzato il reclutamento di personale medico in tutte le aziende provinciali e ospedaliere della regione. I decreti firmati da Scura riguardano anche l’Asp di Reggio che, al pari degli altri organismi sanitari, dovrà curare le procedure amministrative per l’assunzione dei medici. E lo deve fare, secondo il direttore generale Giacomino Brancati, «nel più breve tempo possibile», considerate le gravi scoperture di personale con cui l’Azienda si confronta quotidianamente. Tuttavia, scrive sempre Brancati nell’ordine di servizio 27 dell’1 marzo, «l’ufficio Gestione e sviluppo umano e formazione non è nelle condizioni, per carenza di personale dedicato, di procedere con solerzia e tempestività a tutte le procedure concorsuali autorizzate».
GRUPPO DI LAVORO Un’apparente impasse che il dg ha risolto attraverso la creazione di un «gruppo di lavoro» che avrà il compito di «curare esplicitamente le procedure assunzionali di alcune figure professionali infungibili per questa azienda». È stato lo stesso Brancati a individuare i membri del team che sovrintenderà l’iter per decine e decine di assunzioni. Ne faranno parte Francesco Loschiavo, veterinario, ex sindacalista Cgil e attuale componente dello staff della Direzione generale, Maria Teresa Geraci, collaboratore amministrativo esperto in gestione delle risorse umane, Tanino Todaro, collaboratore professionale sanitario e anche lui membro della struttura di Brancati, e, infine, Antonino Maiolino. Quest’ultimo, oltre a essere un assistente amministrativo dell’ufficio Gestione e sviluppo umano dell’Azienda, ha anche un ruolo pubblico non proprio di secondo piano. È, infatti, un consigliere comunale di Reggio Calabria, nonché uno dei principali esponenti del centrodestra locale.
CON CARIDI Maiolino ha fatto parte per diverso tempo dell’area che si riconosceva nelle posizioni del senatore Antonio Caridi, in carcere dal 2016 con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Gotha”, il cui primo step si è concluso ieri, con le dure condanne per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato (Caridi ha optato per l’ordinario).
Nel 2010, il futuro consigliere comunale entra, in qualità di collaboratore esperto, nella segreteria di Caridi, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive.
Quattro anni dopo, alle elezioni amministrative, si candida nella lista “Reggio futura”, sponsorizzata proprio dal senatore calabrese. Insieme a lui, nel novembre 2015, Maiolino aderisce a Forza Italia, seguito da altri consiglieri comunali come Giuseppe D’Ascoli e Luigi Dattola e dal consigliere regionale Francesco Cannizzaro.
Maiolino, però, cambia ben presto idea: meno di un anno dopo, e a poche settimane dall’arresto di Caridi, abbandona i forzisti per iscriversi al gruppo Misto in compagnia di un altro esponente del centrodestra, Antonino Matalone, e con l’obiettivo di «combattere in favore dei cittadini, mantenendo alti i valori del centrodestra, seppur da una nuova prospettiva».
Ora Maiolino avrà un compito più tecnico: lavorare alle procedure per le tanto attese assunzioni nell’Azienda provinciale. Ma il suo rimane pur sempre il profilo di un politico. Nell’Asp peggiore d’Europa la separazione dei ruoli non sembra ancora funzionare a dovere, oggi come ieri.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it