Isabel Russinova al premio Mario Gallo
Eventi conclusivi del Premio Mario Gallo XI edizione, la prestigiosa manifestazione organizzata dalla Cineteca della Calabria con il sostegno della Regione Calabria negli Eventi storicizzati. Nell’…

Eventi conclusivi del Premio Mario Gallo XI edizione, la prestigiosa manifestazione organizzata dalla Cineteca della Calabria con il sostegno della Regione Calabria negli Eventi storicizzati. Nell’ambito del corso di Storia delle Religioni giorno 16 marzo all’Università Magna Grecia di Catanzaro si terrà il seminario incontro, a cura del professore Antonino Mantineo e con la professoressa Antonella Bongarzone, su “L’ultima Fattucchiera” con la presenza dell’attrice e produttrice Isabel Russinova e la proiezione del film di Eugenio Attanasio e Davide Cosco. Tratto da “Difesa di Cecilia Faragò Inquisita di Fattucchieria” di Giuseppe Raffaelli, il medio metraggio, co-prodotto da E-Bag, Casa del Cinema, e montato da Nicola Carvello, recupera la memoria storica di un territorio tradizionalmente avverso ai processi per stregoneria, legati alla società e alla cultura “nordica”, rievocando un fatto straordinario per il tempo e per le persone che lo vissero in prima persona; l’ultimo processo per stregoneria del Regno di Napoli.
Cecilia Faragò, nata nel 1712 circa a Zagarise (Catanzaro) è l’ultima fattucchiera calabrese. La donna, protagonista suo malgrado, nel 1770 presso la Corte Regia di Napoli, di questo “processo per Magia” ha il volto di porcellana, lo sguardo azzurro e il talento di Isabel Russinova. Il lavoro cinematografico intende riproporre i momenti salienti di un particolare periodo storico di cambiamento, in cui si abbandonavano gli oscurantismi legati a leggende e miti e ci si affacciava nel pieno della rivoluzione culturale del secolo dei Lumi e dell’epoca della ragione. Cecilia Faragò, interpretata da una intensa Isabel Russinova, nel film non rappresenta unicamente una donna avvolta da fascino e mistero, ma una vera e propria eroina capace di lottare contro le ingiustizie subite, di contrastare il mondo ecclesiastico per affermare una giustizia del popolo. Il film è girato in Calabria, nelle suggestive location delle provincia catanzarese, tra Zagarise e la Casa Museo Antonino Greco di Vincolise Ambientato nel Settecento, il film in costume ha visto impegnate diverse professionalità tra maestranze e attori, fra cui anche Giovanni Turco, Andrea Borrelli, Paolo Turrà e Carlo Fabiano. Quest’ultimo nelle vesti del giovane e brillante avvocato Giuseppe Raffaelli che riuscì a far scagionare la Faragò dalle ingiuste accuse e divenne ministro e giurista di chiara fama. Non solo. Raffaelli impostò con una tale perizia l’arringa a difesa di Cecilia da convincere il ministro Tanucci e, quindi, Ferdinando IV a cancellare dall’ordinamento penale del Regno il reato di stregoneria, dimostrando che il canonico don Antonio Ferrajolo – della cui scomparsa avvenuta a Soveria Simeri era accusata la donna – non era morto mentre suonava l’organo per un maleficio, bensì per cause naturali. La “fattucchiera” fu prima processata alla Regia Udienza di Catanzaro e poi – come detto – alla Gran Corte della Vicaria di Napoli. Intorno alla figura di Cecilia Faragò, andata in sposa giovanissima a Lorenzo Gareri e poi rimasta vedova, più volte si sono accesi i riflettori.