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Morra: «Un altro appalto allegro made in Cosenza»

COSENZA «Ancora un appalto allegro nella gestione del sindaco Occhiuto. Si tratta della gestione dei tre asili nido Comunali, di via Misasi, Largo Vergini e via Livatino, che interessano oltre 120 fa…

Pubblicato il: 16/03/2018 – 11:42
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Nicola Morra

COSENZA «Ancora un appalto allegro nella gestione del sindaco Occhiuto. Si tratta della gestione dei tre asili nido Comunali, di via Misasi, Largo Vergini e via Livatino, che interessano oltre 120 famiglie di Cosenza, essendo un servizio di cui fruiscono 160 bambini». Sono parole del senatore del M5S Nicola Morra, che sottolinea: «Non è stato rispettato, sembra, il codice degli appalti in più punti».
E parte dalla «valutazione dei progetti educativi (l’offerta tecnica, dove c’è la maggiore discrezionalità della PA), rispetto alla quale 9 progetti di 50 pagine ciascuno sono stati esaminati in due ore, per come si evince dai verbali delle valutazioni».
Morra non si ferma qui, e passa a raccontare chi siano gli esperti della commissione aggiudicatrice: «Il signor Giovanni Macrì, componente: che forse per un refuso o un errore di battitura viene riportato come dottore ma parrebbe che dottore non sia, perché, a meno di mancato aggiornamento del suo curriculum vitae sul sito istituzionale del comune di Cosenza risulta esser geometra. O, meglio, si evince che lo sia perché, in maniera del tutto assurda, nel suo curriculum vitae caricato sullo stesso sito, non risulta indicato il titolo di studio; la signora Sofia Vetere, componente: avvocato; il signor Mario Campanella presidente: titolare di un diploma di laurea in scienze della comunicazione, di una laurea magistrale in scienze politiche e di un master in diritto amministrativo».
«È più che evidente – secondo Morra – che non vi siano competenze specifiche per valutare un progetto pedagogico che riguarda bambini in età tra 0 e 3 anni». «Segretario della Commissione – spiega ancora Morra – è stato il dottor Antonio De Sensi, che precedentemente risultava come componente, figura incompatibile essendo lui Rup (Responsabile Unico del Procedimento). E così, è intervenuto il cambiamento, al momento della costituzione della commissione aggiudicatrice».
Quello che lascia perplesso il senatore cosentino è come sia stato possibile, senza ricorrere a «discrezionalità o arbitrio», giudicare i progetti nel giro di due ore.
E poi, prosegue la disamina del senatore, «i verbali non sono stati redatti e resi pubblici per come prevede la legge. In particolare è venuto meno l’obbligo di rendere pubblica la composizione della Commissione prima dell’avvenuta aggiudicazione provvisoria. Difatti tali informazioni non sono state mai rinvenute dai genitori interessati alle sorti dei bambini che continuamente controllavano sul portale trasparenza del Comune di Cosenza. La determina della nomina della commissione non era presente sul portale della trasparenza prima della seduta pubblica».
Morra, tuttavia, getta uno sguardo anche sull’appalto precedente, del novembre 2015, che «era stato affidato il 4 gennaio 2016 alla cooperativa Orsa, ma in prima istanza era già stato affidato all’aggiudicatario di quest’ultimo appalto, la cooperativa Adiss, salvo poi ritirare il bando in autotutela per evidenti incongruenze dell’aggiudicataria, venute fuori all’indomani del clamore mediatico che ha suscitato la denuncia delle irregolarità emerse nello svolgimento della gara da parte di tanti genitori e del sottoscritto».
«Tutti i requisiti tecnici del precedente bando – dice il senatore M5S – sono stati omessi. Il sindaco Occhiuto dichiara che è stato per garantire la “libera concorrenza” (o è per facilitare la partecipazione di ditte amiche?). Inoltre, la gara d’appalto, che doveva essere espletata e conclusa entro il primo marzo con nuovo insediamento dell’aggiudicatario, è stata invece aggiudicata il 6 marzo, giusto dopo le elezioni e dopo il termine stabilito per legge».
«Dopo il ritardo nell’assegnazione rispetto ai tempi previsti – spiega ancora Morra –, si registra, invece, la notizia che la cooperativa vincitrice dell’appalto, la Adiss, si insedierà il prossimo 3 aprile. Ciò lederebbe ancora una volta la legge, dato che non c’è rispetto dei termini temporali previsti per eventuali ricorsi al Tar, di possibili aventi diritto. Ergo ci si chiede il perché di questa urgenza. Forse è un sotterfugio per rendere più difficile un’eventuale estromissione dell’aggiudicataria, in caso di accoglimento di eventuali ricorsi di qualcuno degli esclusi? Una cosa è certa: si calpestano i diritti dei bambini non rispettando le scelte dei genitori effettuate ad inizio anno in base ad un progetto educativo ben definito».
«Ultima cosa strana – chiosa il senatore – è che mentre per il personale amministrativo non è prevista alcuna tutela di reinserimento in organico in caso di nuova gestione dei nidi, cosa che invece è prevista per il personale educativo, sempre in modo parametrato al numero di iscritti, nel bando si è trovato il modo di inserire una figura di poliglotta, o mediatore culturale.
Tra l’altro, nei quesiti sul portale trasparenza del Comune, è stato chiesto quale titolo specifico dovesse avere questa figura di poliglotta e, chiaramente, la domanda è rimasta senza risposta. Saranno soprattutto le famiglie a patire i disagi di un cambio gestionale in corso dell’anno e i bambini a subire una inopinata interruzione del progetto pedagogico. E tutto questo, per quale interesse?».

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