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Picchiano a morte un’anziana per una rapina, tre in manette – VIDEO

REGGIO CALABRIA Dopo aver ucciso a forza di botte un’anziana si preoccupavano solo delle possibili “malanove” (le maledizioni) con cui questa li aveva colpiti, impedendo loro di continuare a “guadagn…

Pubblicato il: 16/03/2018 – 7:23
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Picchiano a morte un’anziana per una rapina, tre in manette - VIDEO

REGGIO CALABRIA Dopo aver ucciso a forza di botte un’anziana si preoccupavano solo delle possibili “malanove” (le maledizioni) con cui questa li aveva colpiti, impedendo loro di continuare a “guadagnarsi da vivere” con furti, scippi e rapine. È una banda di rapinatori senza scrupoli quella individuata dagli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria, all’esito di un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Roberto Di Palma.
In manette sono finiti due uomini, Massimo Berlingeri di 44 anni e Benito Alessandro Bevilacqua, di 24, e una donna, Patrizia Caristo, tutti accusati di diverse rapine e tentate rapine, scippi, furti e l’omicidio preterintenzionale di un’anziana, vittima della loro avidità. Sono stati loro – hanno scoperto gli investigatori – a picchiare a morte un’anziana, per costringerla a rivelare loro dove avesse nascosto i propri risparmi. Un delitto studiato, pianificato e realizzato senza remore o scrupoli. Per giorni – hanno scoperto dopo l’omicidio dell’anziana gli investigatori – hanno seguito l’ottantottenne per comprenderne le abitudini e individuarne con precisione la casa.
In questo modo, hanno scoperto che la donna era solita rientrare a casa nel tardo pomeriggio, dopo l’ultima messa e hanno scelto proprio quel momento per agire. Il 21 ottobre scorso l’hanno aspettata nei pressi della sua abitazione, “pattugliando” per ore il quartiere. Quando l’hanno intercettata – hanno ricostruito gli agenti analizzando minuziosamente i filmati delle telecamere – l’hanno avvicinata e con un pretesto sono riusciti ad entrare in casa, dove – sapevano – la donna nascondeva i risparmi di una vita, un po’ più di 47mila euro.
Un tesoretto che l’anziana si è rifiutata di consegnare ai tre, che pur di farsi rivelare il posto in cui erano nascosti non hanno esitato a picchiarla fino alla morte, per poi allontanarsi a mani vuote. Da quell’efferato omicidio sono partite le indagini che hanno portato all’individuazione dei tre, tutti stabili componenti di una banda senza scrupoli, quotidianamente dedita a scippi, furti, rapine, scientificamente commessi ai danni di chi veniva ritenuto incapace di difendersi. Colpi regolarmente sventati dagli investigatori dopo l’individuazione della banda, i cui componenti nei mesi prima dell’arresto si erano convinti di essere perseguitati “dalle malanove” di quell’anziana uccisa a forza di botte. «Una brutta cosa» per i componenti della banda, ma solo – dicevano intercettati – per la “sfortuna” che provoca.

AGGRESSIONE DAVANTI ALLA QUESTURA Ci sono stati momenti di tensione davanti la Questura di Reggio Calabria all’uscita dei tre arrestati per la morte di una donna di 88 anni durante una rapina nella sua abitazione. Alcuni parenti degli arrestati hanno aggredito un operatore televisivo, Mario Idone, rompendo la sua telecamera e causandogli contusioni ad un braccio. Due degli aggressori sono stati bloccati e portati all’interno della Questura per essere identificati. Alcuni oggetti, tra cui bottiglie di plastica, sono state lanciate contro l’ingresso della Questura. «Si tratta di fatti – ha detto il Procuratore della Repubblica facente funzioni, Gaetano Paci – che non possiamo tollerare. In questo momento quanto è accaduto è al vaglio dei colleghi e valuteremo le condotte. Dispiace vedere che funzionari di Polizia che hanno il compito di tutelare l’ordine pubblico ed i giornalisti, che hanno a loro volta il diritto-dovere di informare, vengano colpiti in modo così assolutamente gratuito, immotivato e anche arrogante».

DUE ARRESTI PER L’AGGRESSIONE Nel corso dell’aggressione, tre agenti della Polizia di Stato sono stati repertati con lesioni giudicate guaribili dai 7 ai 15 giorni. Grazie ai filmati della Polizia scientifica e al pronto intervento del personale presente, gli agenti delle Volanti hanno tratto in arresto per resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale Fabio Berlingieri, 22enne di Melito Porto Salvo, e Diego Bevilacqua, 26enne sempre di Melito Porto Salvo, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Un terzo soggetto minorenne, B. A., di 17 anni, è stato denunciato a piede libero per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

LE PAROLE DEL QUESTORE Il questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ha disapprovato con fermezza le intemperanze e i comportamenti sterili tenuti questa mattina dinnanzi la Questura e che hanno portato all’immediata risposta della Polizia di Stato alle contestazioni di alcuni familiari degli arrestati. Le sue dichiarazioni: «Nessuno deve permettersi di toccare anche con un solo dito gli uomini dello Stato, né tanto meno gli esponenti della stampa che esercitano il diritto di informare correttamente la collettiva».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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