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«Sulle Fondazioni Oliverio ha anticipato la magistratura»

REGGIO CALABRIA «Dopo la recente operazione “Calabresi nel mondo” è sempre più evidente come in Calabria fosse vigente un intricato sistema di fondazioni, comitati, aziende ed enti, tutti finanziati…

Pubblicato il: 16/03/2018 – 15:41
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«Sulle Fondazioni Oliverio ha anticipato la magistratura»

REGGIO CALABRIA «Dopo la recente operazione “Calabresi nel mondo” è sempre più evidente come in Calabria fosse vigente un intricato sistema di fondazioni, comitati, aziende ed enti, tutti finanziati con fondi pubblici. Milioni di euro, utilizzati per fini diversi dall’interesse dei cittadini, finivano per arricchire comitati di affari in salsa politico-affaristico e a volte anche mafiosa». Lo dicono i quattro capigruppo di maggioranza in consiglio regionale Sebi Romeo (Pd), Orlandino Greco (Oliverio presidente), Giuseppe Giudiceandrea (Dp) e Giovanni Nucera (La Sinistra). «Un sistema – scrivono – che Mario Oliverio ha, con coraggio e fermezza, smantellato mettendo in liquidazione, commissariando e sciogliendo vari carrozzoni come Calabria Etica, Terina, Calabresi nel Mondo, Afor/Calabria Verde, Fincalabra, solo per citarne alcuni. Questa è la sostanza del cambiamento reale che il governatore Oliverio consegna ai calabresi, anticipando l’azione del magistratura, verso il cui operato ribadiamo sostegno e gratitudine. Al netto delle dovute garanzie per gli imputati, emerge un quadro inquietante di affari e clientele, di risorse europee utilizzate per fini privati, di comitati di affari abituati a “strozzare” la Calabria per decenni ed a prescindere dall’alternarsi delle coalizioni al potere».
«Mario Oliverio – sostengono i capigruppo – ha cancellato questo sistema, intaccando poteri e santuari mai scalfiti in precedenza e per questo, diverse lobby, hanno reagito in ogni modo e in ogni settore della società calabrese. Questo lavoro continuerà, in una battaglia senza sosta per cambiare la Calabria e liberarla definitivamente dal giogo politico/affaristico/mafioso di coloro i quali vorrebbero tenere i calabresi sotto scacco. Sappiamo bene che la strada è ancora lunga, ma il cambiamento è certificato e sotto gli occhi di tutti, non si fermerà».

FERRARA (M5S): SI FACCIA PIENA LUCE «Ancora una volta i cittadini calabresi vengono scippati di fondi comunitari, destinati allo sviluppo del nostro territorio, distratti invece verso gli interessi privati del politico di turno». Anche l’europarlamentare del M5s Laura Ferrara interviene riguardo all’inchiesta sulla gestione dell’associazione “Calabresi nel mondo”. «I cittadini – prosegue Ferrara – avevano già sonoramente bocciato Pino Galati che aveva tentato di rientrare in Parlamento con una candidatura in Irpinia. A lui viene contestata la mala gestione della società in house della Regione Calabria, in liquidazione, usata per mantenere il bacino elettorale. Fra gli altri reati le indagini hanno evidenziato una distrazione di fondi comunitari destinati alla Fondazione. Parte di questi finanziamenti europei sarebbero stati usati per un contratto di affitto di un locale a Roma, contratto stipulato fra la Fondazione e l’associazione “I Sud del Mondo” fondata dallo stesso Galati che ne è anche presidente. Così venivano calpestati gli interessi dei calabresi, perché è a loro che sono stati sottratti quei fondi. Confido – conclude la parlamentare europea – nel lavoro della magistratura affinché faccia piena luce su questa situazione nell’interesse della collettività».

BOVA: LA COMMISSIONE ANTINDRANGHETA INDAGHERÀ «La vicenda giudiziaria relativa ai presunti illeciti commessi nella gestione della Fondazione “Calabresi nel Mondo”, fa riemergere non solo il macabro sospetto delle responsabilità della politica, ma anche il drammatico tema della connivenza della burocrazia, a volte non solo asservita ma, addirittura, funzionale alla messa in atto di condotte illecite ai danni della Regione e dei calabresi». A scriverlo è il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, Arturo Bova, in una nota diffusa alla stampa dopo le vicende giudiziarie relative alla fondazione regionale “Calabresi nel Mondo”. «Ferma restando la doverosa presunzione d’innocenza circa le persone coinvolte – prosegue Bova -, rimane la gravità dei fatti contestati. Oggi assume ancor di più un sapore particolare la scelta di questo governo regionale guidato da Mario Oliverio e di cui faccio parte, di mettere in liquidazione l’ente. Una scelta convinta e adottata sin dai primi giorni del nostro insediamento».
«Già alla luce di quanto emerso sui giornali negli ultimi anni e ancor di più oggi, alla luce dell’indagine della magistratura – continua -, ritengo doveroso che la Commissione regionale contro la ‘ndrangheta che presiedo, avvii una attività di indagine che sappia essere non solo di supporto alla preziosa opera delle forze dell’ordine e della magistratura, ma che autonomamente abbia la forza di fare pulizia di ogni eventuale incrostazione rimasta della torbida esperienza dell’ente “Calabresi nel mondo”». «Il prossimo 20 marzo – annuncia il Presidente – la Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria si occuperà delle responsabilità nella vicenda relativa ai lavori per la Variante A della Ss 106. Una seduta che era stata già convocata nel mese di febbraio, ma che fummo costretti a rinviare per indisponibilità a parteciparvi da parte dei vertici Anas. Dopo questo incontro, convocherò una seduta ad hoc sulla fondazione “Calabresi nel Mondo”». «Il Consiglio regionale – conclude – deve approfondire e conoscere i dettagli sugli aspetti amministrativi della vicenda al fine di contribuire all’azione di bonifica già messa in piedi dal governo regionale e dall’indagine della Procura della Repubblica di Catanzaro. L’azione della Commissione proseguirà, poi, per approfondire anche i temi scottanti delle assunzioni Sacal, degli eterni cantieri pubblici, degli appalti pubblici a chiamata diretta, e cosi via. Nessuno di noi dovrà minimamente indugiare nella preziosa opera di bonifica morale dell’apparato politico-amministrativo che i calabresi chiedono e meritano. È il principale compito che sento di dover portare avanti in qualità di rappresentante politico e istituzionale dei tanti calabresi perbene».

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