«“Condoleo” è esempio di buona amministrazione»
CATANZARO Una struttura da recuperare e un progetto da rivitalizzare. Dando, in entrambi i casi, una nuova vita. Più adeguata alle esigenze attuali e ai bisogni di crescita del territorio. All’intern…

CATANZARO Una struttura da recuperare e un progetto da rivitalizzare. Dando, in entrambi i casi, una nuova vita. Più adeguata alle esigenze attuali e ai bisogni di crescita del territorio. All’interno dell’ex azienda Condoleo di Belcastro – nata negli anni ‘50 con la mission di trasmettere competenze agli operatori nella produzione dell’agro-zootecnico-forestale – si punterà a sviluppare questi obiettivi con un punto fermo: divenire riferimento certo per quanti decidano di investire nel comparto agroalimentare. E in questo senso si farà leva sull’innovazione del processo e del prodotto. Uno dei punti deboli del sistema produttivo calabrese. Aspetti tutti racchiusi in quella che Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro ed ultimo deus ex machina dell’iniziativa, definisce una «perfetta operazione di buona amministrazione».
«Si tratta di un’operazione che nasce nel tempo – illustra Bruno parlando del progetto “Condoleo” di cui è anche presidente del Cda -. Dieci anni addietro la Provincia di Catanzaro è stato l’unico ente ad esercitare il diritto di prelazione offerto dal Mef nella vendita dell’azienda ed a gettare le basi di quello che si rivelerà un progetto unico per potenzialità di sviluppo del territorio».
E proprio per far compiere questo salto di qualità, l’amministrazione provinciale ha prima accelerato le operazioni per completare la ristrutturazione del fabbricato dell’azienda – a cui fanno riferimento circa 500 ettari di terreno – e poi a costituire il Centro di ricerca e servizi avanzati per l’innovazione rurale (Crisea) a cui fa capo un’associazione che raccoglie 19 attori con capofila appunto la Provincia di Catanzaro. Un centro capace di fornire supporto avanzato e tecnologicamente innovativo al settore agro-alimentare e zootecnico
«È un esempio lampante di utilizzo corretto delle risorse europee – sottolinea Bruno –. Quando si fa rete e si sanno sfruttare le opportunità, i frutti non tardano ad arrivare. Questo progetto ne rappresenta la prova». Il riferimento del presidente della Provincia di Catanzaro è l’adesione dell’ente al Piano per lo sviluppo locale “L’Anima del territorio e le sue forme: la forza della tradizione nell’era della globalizzazione” che ha consentito di recuperare le risorse Ue – circa 10 milioni di euro – necessarie a realizzare il Centro di ricerca. Un obiettivo centrato grazie alla capacità appunto di «fare rete» con altri enti e alla caparbietà della Provincia catanzarese di credere nell’iniziativa mettendoci risorse proprie. «Del progetto – spiega Bruno – fanno parte tra gli altri anche l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro che ha permesso di attrezzare la struttura con laboratori all’avanguardia che consentiranno di garantire ricerca avanzata nel campo agroalimentare». E a beneficiare delle attività del Centro sarà tutta la regione e non solo. «Puntiamo a divenire un polo d’eccellenza non solo per la Calabria, ma per il Meridione e, in prospettiva, per l’intero Paese». E i primi riscontri a questa strategia, a detta del presidente della Provincia di Catanzaro, non si sono fatti attendere. « L’altro giorno – racconta Bruno – abbiamo ricevuto rappresentanti di centri specializzati nel comparto agroalimentare del Cilento e del Salento per conoscere la nostra realtà e ci hanno contattato anche dall’Università di Trieste. Sono segnali che il nostro progetto sta attirando attenzioni».
E sulla fase pienamente operativa del Centro, Bruno traccia una sorta di roadmap. «Dopo la firma dell’atto costitutivo dell’Associazione si sta procedendo alla nomina dei componenti del Comitato di gestione che si concluderà entro la fine del mese. Subito dopo il Centro sarà pronto ad offrire servizi alle imprese agroalimentari e zootecniche calabresi». In questo senso un punto di forza su cui il progetto potrà fare leva è il partenariato costituito con le associazioni di categoria come Confagricoltura, Legacoop, l’ordine dei dottori Agronomi, Confcommercio e l’Associazione interprovinciale allevatori «che farà da sponda – dice Bruno – all’attività del centro rispetto alle aziende che operano in Calabria».
Mentre sotto l’aspetto della formazione – altro obiettivo che si prefigge il progetto “Condoleo” – Crisea può avvalersi del sostegno dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, partner primario dell’iniziativa. «Nei prossimi mesi sottolinea il presidente – saremo pronti ad offrire borse di studio ai dottoranti e ai ricercatori calabresi. Il centro infatti è stato attrezzato per divenire un vero e proprio campus di formazione d’eccellenza».
Senza contare le ricadute occupazionali che il Crisea, secondo le intenzioni dei promotori, sarebbe pronto ad offrire. «Quanto la struttura entrerà a pieno regime – annuncia orgogliosamente Bruno – saremmo in grado di garantire alcune decine di posti di lavoro di alta qualità».
Per queste potenzialità del Centro il presidente della Provincia di Catanzaro ha rivendicato un ruolo attivo anche nella costituzione della Zona economica speciale di prossima attivazione. «In un incontro con il governatore Mario Oliverio – spiega – ho chiesto di far rientrare il territorio dove insiste il Centro nel progetto di allargamento della Zona economica speciale di Gioia Tauro. Crisea a tutte le carte in regola per potere aspirare a farne parte».
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it