Catanzaro rivive lo storico incontro tra Foreman e Ali – VIDEO
CATANZARO Lo Zaire, oggi, non esiste più. O meglio, oggi ha un altro nome, ma per una notte di ottobre del 1974 è diventato il centro del mondo. La notte in cui George Foreman e Muhammad Ali diedero…

CATANZARO Lo Zaire, oggi, non esiste più. O meglio, oggi ha un altro nome, ma per una notte di ottobre del 1974 è diventato il centro del mondo. La notte in cui George Foreman e Muhammad Ali diedero vita ad uno degli incontri di boxe che hanno fatto la storia, è stata al centro di “A night in Kinshasa”, lo spettacolo di prosa e musica che ha per protagonista Federico Buffa.
Avvocato, giornalista, scrittore e anche attore, Buffa è colui che ha portato lo storytelling ad un livello superiore, narrando l’epica dello sport e inquadrando gli eventi sportivi nei relativi contesti economici, culturali, sociali e politici.
Così, la notte de “The rumbe in the jungle”, diventa il pretesto per tratteggiare la figura di Ali, la sue battaglia personale contro la guerra in Vietnam; il suo riscatto sociale; la sua voglia di emancipazione e la lotta per affermare la parità tra bianchi e neri in una terra in cui il Ku Klux Klan finanziava segretamente Elijah Muhammad, leader nero della Nation of Islam che con i cappelli a punta condivideva la visione di un mondo in cui bianchi e neri non si sarebbero dovuti integrare.
Nei novanta minuti di spettacolo in cui Buffa tiene incollati gli spettatori al suo racconto, storia, epica sportiva e contesti sociali sono uniti dalla tela musicale tessuta da Alessandro e Sebastiano Nidi, che con il pianoforte e le percussioni avvolgono lo spettatore e lo portano dentro alla narrazione. Narrazione serrata e incorniciata dalla regia di Maria Elisabetta Marelli, coautrice del testo assieme a Buffa.
Catanzaro ha risposto in maniera un po’ timida. Parecchi i posti vuoti in platea e tra i palchi, ma i presenti hanno seguito con passione e attenzione ogni passaggio narrativo. E dal canto suo, Buffa, non ha lesinato sorrisi, autografi e immensa disponibilità, tanto prima dello spettacolo nel corso della “masterclass” davanti ad un centinaio di persone, quanto al termine dello stesso, dimostrando di meritare fino all’ultima stilla il grande affetto che in tanti gli hanno tributato.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it