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I Gd con Magorno: «No al commissariamento»

«Confronto prima di tutto: da questa sonora sconfitta bisogna ripartire con una nuova idea di centro-sinistra italiano. Il risultato elettorale del 4 marzo impone di analizzare in modo serio e accura…

Pubblicato il: 19/03/2018 – 15:51
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I Gd con Magorno: «No al commissariamento»

«Confronto prima di tutto: da questa sonora sconfitta bisogna ripartire con una nuova idea di centro-sinistra italiano. Il risultato elettorale del 4 marzo impone di analizzare in modo serio e accurato il voto e di riflettere profondamente sul segnale che milioni di italiani hanno tentato di lanciare attraverso di esso. Di una cosa siamo certi però: il voto indica chiaramente che in questa nuova legislatura l’opposizione dovrà essere il nostro posto». Inizia così il documento in Giovani democratici calabresi analizzano il voto del 4 marzo.
«Le misure messe in campo dal Partito democratico, benché abbiano rappresentato in alcuni settori dei passi avanti importanti, si sono rivelate insufficienti rispetto ai bisogni emersi nel Paese e inadeguate a fronteggiare l’onda poi esplosa con l’affermazione schiacciante del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord. Bisogni radicali, necessitano di risposte altrettanti radicali: non averlo capito in tempo pensiamo sia il frutto dell’allontanamento, lento e costante, della politica dai luoghi del conflitto sociale – scrivono i Gd –. È evidente che a questi fattori si è sommato un severo giudizio degli elettori sul Partito democratico. Mesi di dibattito orientato soltanto all’interno, di cui l’abbandono di una parte e la conseguente formazione di altri partiti alla sinistra del Pd è stato solo l’atto estremo, ha esasperato il nostro corpo elettorale. A perdere non è stata solo la coalizione di guidata dal Partito democratico ma tutte le formazioni che si richiamano al perimetro della sinistra italiana».
«In Calabria – il documento passa al livello locale – il dato conferma il trend nazionale e fornisce indicazioni chiare. Non vogliamo esimerci dalle nostre responsabilità, ma chiediamo al Partito democratico di fare altrettanto, iniziare a riflettere autocriticamente su ciò che è emerso e concentrarci sul lavoro da mettere in campo per ricostruire un campo largo di forze, ripartendo dal Pd. A questo proposito – continuano i Gd – condividiamo l’appello lanciato dal segretario Magorno per celebrare una fase congressuale ed eleggere il prossimo segretario e il gruppo dirigente dell’Unione regionale. Non accetteremo gestioni commissariali imposte dall’alto, perché riteniamo che un partito organizzato sia la condizione imprescindibile per affrontare le sfide che ci attendono. È tempo di mettere in campo nuove energie e di aprire il nostro partito all’ascolto attento dei territori».

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