Riapre la discarica di Celico, pronta la mobilitazione
CELICO La Regione riapre la discarica di Celico e i comitati annunciano già una nuova mobilitazione. Non si è fatta attendere, infatti, la risposta dei movimenti ambientalisti e dei comitati di citta…

CELICO La Regione riapre la discarica di Celico e i comitati annunciano già una nuova mobilitazione. Non si è fatta attendere, infatti, la risposta dei movimenti ambientalisti e dei comitati di cittadini della Presila cosentina contro il rischio definito dagli attivisti di divenire “la nuova terra dei fuochi”. Dal 12 marzo il dipartimento regionale ha dato l’assenso alla riapertura dell’impianto chiuso da circa 9 mesi dopo le proteste dei cittadini e degli ambientalisti che chiedevano il fermo della struttura gestita dalla Mi.Ga. e che aveva portato all’emissione appunto dal dipartimento Ambiente della Regione Calabria di ordinanze per il blocco del conferimento nella discarica di Celico di qualsiasi tipo di rifiuto. Alla base di quei provvedimenti la mancanza di alcune prescrizioni tecniche necessarie a poter utilizzare la struttura e che avevano portato anche a un contenzioso giudiziario per bloccare il rinnovo della concessione ad operare nel sito rilasciata alla società fin dal 2014. Ma, dopo alcuni lavori di adeguamento dell’impianto, è arrivato il via libera del dipartimento alla riapertura della discarica e, conseguentemente, l’arrivo dei mezzi colmi di rifiuti a pochi passi dal Parco nazionale della Sila.
Il timore però di ambientalisti e dei residenti nella zona è legato soprattutto alla provenienza proprio di quei rifiuti. Secondo quanto riportato in una nota del Comitato Ambientale silano, i tir sarebbero «ricolmi di non si sa quale tipologia di rifiuti privati provenienti dalla Campania. Si tratta di una ditta di Casalnuovo di Napoli, area appartenente alla zona tristemente nota come “terra dei fuochi”». Da qui l’attacco alla Regione: «È questa – affermano – la visione di sviluppo del territorio che ha in mente il dipartimento Ambiente della Regione Calabria per la Sila?».
Per questo i responsabili del comitato hanno chiesto da subito controlli accurati sui mezzi in arrivo dalla Campania e sugli sversamenti di rifiuti nella discarica di Celico. E a questo proposito hanno inviato nei giorni scorsi una pec ad Arpacal e al dipartimento Ambiente senza però ricevere alcuna risposta.
Una riapertura decisa, segnalano, nonostante sia pendente davanti il Consiglio di Stato proprio un’istanza per valutare l’autorizzazione ad operare da parte della società che gestisce la discarica. Così gli attivisti del Comitato annunciano battaglia per evitare «la devastazione finale delle nostre amate montagne» ed invitano i cittadini alla mobilitazione.
«Mercoledì 28 marzo alle ore 18 presso la villetta comunale di Celico nella Sala consiliare del Comune in caso di pioggia – si legge nella nota – si terrà una assemblea pubblica, in cui pianificheremo insieme le azioni da mettere in pratica per difendere la nostra terra». «Non siamo disposti a tollerare che questo accada ancora – conclude la nota. Tutta la Presila non è disposta a tollerare che ciò accada ancora».