CATANZARO Ha preso il via nell’aula bunker di Catanzaro l’udienza preliminare del procedimento “Crisalide” che vede imputate 64 persone a vario titolo accusate di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina, nonché la violazione delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali. Nel mirino della Direzione distrettuale antimafia – rappresentata in aula dal pm Elio Romano –, vertici e sodali della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme.
Nel corso dell’udienza di venerdì sono state formulate dalle difese le richieste di rito alternativo, che hanno riguardato la maggior parte degli imputati. Hanno chiesto il rito abbreviato, tra gli altri, Pasqualino Ruberto, ex consigliere comunale di Lamezia Terme ed ex presidente di Calabria etica – difeso dagli avvocati Mario Murone e Giuseppe Spinelli – e Giovanni Paladino, medico, padre di Giuseppe Paladino, ex vicepresidente del consiglio comunale, che non ha optato per il rito alternativo. I due Paladino, difesi dall’avvocato Lucio Canzoniere, e Ruberto sono accusati di concorso eterno in associazione mafiosa poiché, secondo l’accusa, «pur non potendosi ritenere inseriti stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornivano tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo di natura materiale e/o morale avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel rafforzamento delle capacità operative dell’associazione […] promettendo di porsi a disposizione della cosca per il perseguimento dei suoi fini criminosi». In particolare, secondo l’accusa, nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2015 i tre indagati si sarebbero posti quali politici e professionisti di riferimento della cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”.
LE SCELTE DEI RITI La maggior parte degli imputati ha scelto il rito alternativo tranne Giuseppe Paladino e altri già implicati nel procedimento “Piazza pulita” sullo spaccio nelle piazze di Lamezia Terme. Andranno, dunque, presumibilmente, all’ordinario Daniele Grande, Danilo Fiumara, Claudio Vescio; Vincenzo Strangis; Alex Morelli; Antonio Torcasio; Ivan Di Cello; Alfonso Calfa; Antonio Muoio; Francesca Antonia De Biase; Giuseppe Costanzo; Antonio Gullo; Flavio Bevilacqua; Piero De Sarro; Giuseppe Paladino.
Hanno scelto il rito abbreviato condizionato Antonio Domenicano (condizionato a perizia fonica) e Saverio Torcasio classe’75 (condizionato a produzione documentale).
Per alcuni imputati l’avvocato si riserva per mancata procura speciale. È il caso di Salvatore Fiorino; Daniele Amato; Giuseppe De Fazio.
Per tutti gli altri le difese hanno chiesto il rito abbreviato: Antonio Miceli (considerato il reggente della consorteria), Nicola Gualtieri inteso “Nicolino”; Giuseppe Grande “U pruppo”; Vincenzo Grande; Teresa Torcasio, moglie di Antonio Miceli; Mattia Mancuso; Danilo Fiumara; Luca Salvatore Torchia; Ottavio Muscimarro; Paolo Strangis; Rosario Muraca; Domenico De Rito inteso “Tutu’”; Alessio Morrison Gagliardi; Emmanuel Fiorino; Fortunato Mercuri; Carlo Alberto Gigliotti; Vincenzo Brizzi; Michele Grillo; Alessandro Gualtieri; Claudio Vescio inteso “caio”; Vincenzo Strangis; Antonio Torcasio detto “pallella”; Davide Cosentino; Pino Esposito; Smeraldo Davoli; Antonio Perri detto “Totò; Antonio Muoio; Antonio Mazza; Pasquale Caligiuri; Antonio Saladino detto “birricella”; Antonio Franceschi; Rosario Franceschi; Massimo Gualtieri; Vincenzo Catanzaro; Guglielmo Mastroianni; Antonio Paola “satabanca”; Antonello Amato; Salvatore Francesco Mazzotta; Concetto Pasquale Franceschi; Maurizio Caruso; Saverio Torcasio, inteso “geometra” cl.86; Francesco Gigliotti; Davide Belville; Antonio Stella; Marco Cosimo Passalacqua; Luigi Vincenzini; Luca Torcasio, inteso “u cultellaro”; Pasqualino Ruberto; Giovanni Vincenzo Paladino.
LE PARTI CIVILI Diversi privati, in questo procedimento, hanno scelto di costituirsi parte civile. Un caso raro nel panorama calabrese. Sono imprenditori soci dell’Associazione antiracket lametina: Luigi Angotti, con l’avvocato Carlo Carere; i fratelli Butera e Antonio Crapella con l’avvocato Santino Piccoli. Hanno chiesto di costituirsi parte civile, inoltre, il consiglio dei Ministri, il ministero dell’Interno con l’avvocatura generale; il Comune di Lamezia Terme con l’avvocato Caterina Restuccia; l’associazione Antiracket Lamezia, la comunità Progetto Sud.
La prossima udienza è stata rinviata al 16 maggio per lo scioglimento della riserva sulle costituzioni di parte civile, viste le numerose eccezioni presentate venerdì, per formalizzare le ulteriori richieste di rito alternativo e per le discussioni delle udienze preliminari per gli imputati che opteranno per il dibattimento.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
x
x