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Debiti, tagli e pensionamenti. «Così salveremo l’Amaco a Cosenza»
Il piano industriale della società di trasporto locale arriverà in consiglio comunale. Dalle casse mancano circa 2,5 milioni. Le polemiche per i ritardi della Regione, il personale da snellire e i bu…
Pubblicato il: 05/05/2018 – 23:54
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COSENZA Le 19 pagine del piano industriale dell’A.m.a.co (società di trasporto locale) ai consiglieri di palazzo dei Bruzi arrivano a poco più di 48 ore dalla riunione dell’assise prevista per lunedì alle 15. È tutta una questione di numeri, non solo di consegna, ma anche di contenuti visto quello che scrive l’amministratore unico della società Paolo Posteraro. L’ordine del giorno potrebbe essere rimandato, o meglio questo chiedono i consiglieri di opposizione, che dell’audizione di Posteraro nella scorsa commissione non sono rimasti proprio soddisfatti. Certo è che quello che si profila è un triennio di austerity per la società del trasporto pubblico cosentino, diventata negli anni una società di capitali il cui unico azionista è proprio il comune di Cosenza. La situazione debitoria in cui si trova l’azienda è speculare ad una creditoria. In totale gli euro che mancano nelle casse dell’A.m.a.co sono circa 2,5 milioni di euro per i quali è attualmente in definizione la sottoscrizione di un piano di rientro nei confronti del comune (suo unico socio ndr). Mentre nei confronti della regione l’ad non evita di definire la situazione «più complicata». La Regione dal 2013 a oggi, secondo il piano industriale, non avrebbe proceduto a saldare interamente quanto dovuto per il rimborso degli oneri derivanti dal nuovo contratto collettivo, maturando un debito di circa euro 1 milione e 250mila euro. Le due parti dialogano, ma non è da escludere che la società di trasporto possa promuovere nei confronti dell’ente un’azione legale per il recupero coatto.
L’AZIENDA IN NUMERI Secondo quanto riportato nelle pagine del piano industriale attualmente gli impiegati a vari livelli all’interno dell’A.m.a.co sono 177. Di questi, tutti assunti a tempo indeterminato, solo un dirigente ha il contratto a termine e svolge secondo quanto previsto dalla legge il ruolo di direttore di esercizio. Ogni anno, soltanto per i dipendenti, si spendono 6 milioni e 900mila euro, il “capitale umano” è per l’azienda il costo maggiore. E proprio per questo, l’azienda ha messo in atto una campagna di incentivi all’esodo rivolta in modo particolare al personale cosiddetto “fermo”. Poi c’è il pensionamento degli impiegati che hanno già raggiunto il limite di età e una politica “severa” su lavori straordinari e benefit che per il solo 2018 dovrebbero far risparmiare 300mila euro. La campagna di pensionamento però non è terminata. «Nei prossimi mesi – scrive Posteraro – è prevista l’uscita di altre unità con un ulteriore risparmio stimato in circa euro 100.000, sempre a partire dall’anno 2018, che a regime possono valutarsi in circa euro 220.000 l’anno». Chiuso il 2018 restano però gli altri due anni. Il taglio dei costi al personale è stimato in 170.000 euro per gli anni 2019 e 2020, se la normativa in materia non innalzerà l’età pensionabile. Di 120mila euro è il risparmio che deriverà dalla quiescenza volontaria «di quelle unità di personale che nei prossimi due anni raggiungeranno l’età sufficiente ad andare in pensione». Proprio perché il personale resta comunque il costo maggiore, in tabella è la voce che non deve crescere. O meglio, le assunzioni sono bloccate finché le unità in servizio non scenderanno sotto le 165. Tutti gli incarichi di natura amministrativa saranno esternalizzati (quali la redazione del bilancio e l’emissione delle busta paga) e di altro genere (come la vigilanza anche diurna della sede di Località Torrevecchia). Mentre se il pensionamento dovesse riguardare in maniera “massiccia” i conducenti si ricorrerebbe al lavoro interinale.
L’AZIENDA SU STRADA Negli anni A.m.a.Co. ne ha fatta di strada. Dalle due corse Duomo-Casermette e Casali-Popolari, oltre ai travasi aziendali, sono passati su strada anche diversi mezzi. Attualmente ci sono in totale 53 autobus, 14 scuolabus (di cui 7 di proprietà del Comune di Cosenza) e 5 navette con cui viene svolto il servizio “Al Volo” (sul servizio si faranno degli investimenti visti i buoni risultati in questa prima fase ndr). A preoccupare è però l’età media dei bus che è di 13,8 anni – quella degli scuolabus è di 20,29 anni – «il dato risente dell’anzianità di servizio dei mezzi di proprietà del Comune», è scritto nel piano. Più il mezzo è vecchio, più si spendono soldi in manutenzione, l’equazione è semplice. «L’azienda non è ovviamente nelle condizioni di rinnovare il parco mezzi del trasporto urbano con proprie risorse – è scritto a pagina 10 – ed è dunque in attesa del cosiddetto “piano autobus” della Regione Calabria, un intervento annunciato da tempo e fino ad oggi messo in atto solo per le linee extraurbane. Secondo previsioni attendibili, la Regione dovrebbe realizzare l’investimento entro il 2019 e Amaco potrebbe così acquistare 10 nuovi mezzi, con un risparmio del 75 per cento e un impiego di risorse proprie pari a circa euro 500.000. Oltre al miglioramento del servizio da rendere agli utenti, da un rinnovo di queste proporzioni del parco autobus deriverebbe un risparmio nelle attività di manutenzione stimato in circa euro 250.000 l’anno».
CONTI IN TASCA Insomma numeri alla mano i conti che fa Posteraro sono questi: «I tagli alla spesa nel triennio 2018‐2020 ammonteranno a complessivi euro 1 milione di euro, così ripartiti: 810mila deriveranno dalle riduzioni di personale; 250mila dai risparmi del settore officina grazie all’acquisto di nuovi mezzi. Di queste somme, 360mila euro si recupereranno già nel corso del 2018. Per quanto riguarda la crescita delle entrate, nello stesso periodo si attende un incremento pari a euro 1milione 185mila euro, imputabili come di seguito: 150mila euro dalla vendita della pubblicità; 150mila euro dall’incremento del servizio “Al Volo” e dal lancio del collegamento tra la città di Cosenza e l’Università della Calabria; 385mila euro dalla rivalutazione dei servizi prestati al comune di Cosenza; 500mila euro dall’espletamento di nuove prestazioni in favore del comune. Già nel 2018 si potrà contare su un quinto delle risorse derivanti dalla pubblicità e dal servizio “Al Volo”».
Michele Presta m.presta@corrierecal.it
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