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Moro visto oggi, Tassone: «La politica ridotta a un contratto…»

A Catanzaro consueta commemorazione del leader della Dc. Il segretario del Nuovo Cdu guarda con preoccupazione alle dinamiche nazionali e rinnova le critiche a Oliverio

Pubblicato il: 19/05/2018 – 17:50
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Moro visto oggi, Tassone: «La politica ridotta a un contratto…»
CATANZARO La politica ieri, oggi e domani analizzata secondo la lezione e la figura di Aldo Moro. Come da tradizione ormai decennale, arriva il mese di maggio e Mario Tassone e il Nuovo Cdu ricordano il leader della Dc tracciando un ponte tra Roma e Catanzaro: nel giorno del 40esimo anniversario dell’uccisione brigatista di Moro una corona di fiori e una preghiera in via Caetani, e infine una messa e un dibattito nel capoluogo calabrese. Un omaggio che Tassone vive e sente sempre molto intensamente, lui che di Moro fu una sorta di “delfino” e che da Moro agli albori degli anni ’70 venne (letteralmente) lanciato al Parlamento. E’ l’occasione per riandare indietro nel tempo ma anche per guardare al presente e pensare al futuro del Paese ma anche della Calabria: un’occasione piena di disincanto, in realtà. L’OMAGGIO A MORO «Non è solo un ricordo né un semplice riferimento nel tempo, ma un appuntamento di grande attualità viste le trasformazioni politiche e sociali in atto», spiega Tassone parlando con i giornalisti a margine della commemorazione. Tra i presenti all’appuntamento, che si snoda prima con una messa in suffragio e poi con un dibattito sulla figura dello statista Dc, il gruppo dirigente del Nuovo Cdu regionale e provinciale, volti di orgogliosi democristiani che non si arrendono all’idea della fine del sogno scudocrociato e anche una folta delegazione lametina guidata da Paolo Mascaro, l’ex sindaco della città della Piana che il Nuovo Cdu ha molto sostenuto nei giorni tormentati dell’ultimo scioglimento del Comune di Lamezia. «Il pensiero di Moro – prosegue il segretario nazionale del Nuovo Cdu – diventa, oggi più che mai, una profezia, perché il grande statista vedeva sempre molto difficile la composizione della società italiana. Moro temeva la disarticolazione sociale che oggi è sotto gli occhi di tutti, paventava la mortificazione della dignità dell’uomo che oggi è sotto gli occhi di tutti, paventava la dissipazione della democrazia e della rappresentanza democratica e oggi questo fenomeno c’è, paventava l’irrealizzabilità di una comunità, e oggi non c’è una comunità. L’insegnamento di Moro – rimarca Tassone – è un monito a recuperare questi grandi valori». «LA POLITICA RIDOTTA A UN CONTRATTO» Imbevuto della lezione morotea, il segretario del Nuovo Cdu non si raccorda per nulla con l’attualità: “E’ cambiato, ovviamente in peggio, anche il linguaggio politico. Oggi non si parla di mediazione, di accordo di governo che è anche un accordo tra uomini, invece si parla di contratto, come se il governo fosse un negozio giuridico tra privati. E’ una terminologia che – osserva Tassone – significa negazione della politica, che è altra cosa: un contratto prevede tempi, modi, scadenze, coperture, ma rispetto alle inadempienze chi dei due contraenti pagherà i danni? Anche qui l’insegnamento di Moro è attualissimo, perché per Moro la mediazione significava dialogo, ascolto confronto, significava accorciare distanze, significava venire incontro alle ragioni degli altri, trovare una sintesi”. UNO SGUARDO ALLA CALABRIA Riflettere su Moro dà anche l’occasione per scendere più “terra terra” nelle analisi. E così Tassone si sofferma, senza particolare trasporto, sulle cose di Calabria. Sulla Giunta comunale di Catanzaro guidata da Abramo afferma: “Non mi sento di dare un giudizio negativo dell’azione di un’amministrazione che ha i suoi problemi ma che sta lavorando”. Sulla Regione invece Tassone, pur lapidario, resta critico al massimo: “Non ripropongo giudizi già ampiamente pronunciati sulla guida della Regione: dico solo che stiamo contando i giorni per raggiungere l’obiettivo di rimuovere questa brutta pagina, forse la più brutta, della storia della Regione Calabria”.

a. cant.

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