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Azienda unica di Catanzaro, il disappunto di Scura

Il commissario della sanità calabrese si dice «fiducioso» sul processo di integrazione tra “Pugliese” e Policlinico, ma osserva: «Vedo che le parole spesso contano più dei documenti…»

Pubblicato il: 07/06/2018 – 15:43
Azienda unica di Catanzaro, il disappunto di Scura

CATANZARO Ci crede ancora o non ci crede più? Il commissario ad acta della sanità calabrese, Massimo Scura, non nasconde un pizzo di disappunto per il ritmo sempre più lento che in queste ultime settimane ha imboccato il processo di creazione dell’azienda unica di Catanzaro attraverso la fusione dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciccio” e dell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”.
SCURA FIDUCIOSO MA NON TROPPO «Sono fiducioso» che il processo «vada avanti», afferma Scura parlando con i giornalisti a margine di un convegno alla Regione, ma il tono del commissario non è particolarmente entusiasta. E del resto la situazione a tutto induce tranne che all’entusiasmo. Il 15 maggio scorso, il tavolo politico-tecnico insediato da Scura, anche su input del sindaco Sergio Abramo, e composto dalla Regione, dai consiglieri regionali del territorio, dalle aziende in questione, dall’Università, aveva prodotto all’unanimità una bozza di proposta di legge regionale per l’istituzione dell’azienda unica ospedaliera di Catanzaro come frutto dell’integrazione dell’ospedale e del Policlinico: in quella sede ci si era pure accordati, sia pure in termini ufficiosi, che nel giro di massimo una settimana la bozza sarebbe stata depositata su iniziativa dei consiglieri regionali catanzaresi a palazzo Campanella, per l’esame e l’approvazione finale, “step” tra l’altro propedeutico a un secondo passaggio importantissimo dell’intera vicenda, il rinnovo dell’intesa tra Regione e Università di Catanzaro. E invece, a distanza ormai di quasi un mese, tutto sembra essersi “arenato” nel mare magno dei dubbi (tecnici ma anche e soprattutto politici), delle resistenze (tecniche e soprattutto politiche) e delle gelosie (tecniche e soprattutto politiche) connessi a un progetto indubbiamente complicato e complesso ma anche strategico per l’intera sanità regionale.
LA PREOCCUPAZIONE DEL COMMISSARIO Una “impasse” che a Scura evidentemente non garba. Sempre a margine del convegno odierno alla Regione, il commissario osserva: «Mi sto rendendo conto, purtroppo, che le parole hanno più importanza delle cose scritte e soprattutto delle cose sottoscritte. Allora, è stato sottoscritto un documento, a firma del commissario, del Rettore, del delegato del presidente della Regione Calabria, dei tre direttori generali delle aziende di Catanzaro, del sindaco, di tutti i consiglieri regionali di Catanzaro e del territorio. I casi – aggiunge Scura – sono due: o quando uno sottoscrive un documento pensa che quel documento sottoscritto diventi una cosa seria, o dobbiamo chiedere a quanti hanno sottoscritto il documento se invece scherzavano. Ora, io non credo che scherzassero, per cui – conclude il commissario – sono fiducioso che tutto questo vada avanti nel più breve tempo possibile».
L’APPUNTAMENTO DI METÀ GIUGNO Scura sarà anche fiducioso, ma intanto il freno a mano sembra tirato al massimo e a stretto giro di posta non si intravvedono accelerazioni al percorso della fusione tra le aziende ospedaliere “Pugliese Ciaccio” e Policlinico “Mater Domini”. Secondo i più attenti analisti politici in realtà il momento “chiave” sarà venerdì 15 giugno, giorno del consiglio comunale straordinario al quale parteciperà anche il governatore Mario Oliverio, che vedrebbe l’integrazione così come è assolutamente favorevole il sindaco Sergio Abramo, negli ultimi tempi molto in sintonia con il presidente della Regione. All’ordine del giorno del consiglio comunale straordinario del 15 giugno c’è il sistema metropolitano ma anche altri temi di rilievo per la città di Catanzaro, a partire proprio dall’integrazione delle aziende. Tema sul quale in linea teorica tutti si dicono d’accordo, ma poi nei fatti spunta sempre qualche elemento di disturbo che rimanda la palla fuori dal campo di gioco.

Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it

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