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Gli ori di Calabria risplendono nel Palazzo Reale di Napoli

La collezione della famiglia Spadafora diventa una mostra itinerante. Il progetto è stato presentato ieri: 500 oggetti preziosi raccontano un’antica tradizione

Pubblicato il: 07/06/2018 – 11:06
Gli ori di Calabria risplendono nel Palazzo Reale di Napoli

NAPOLI La Collezione di ori antichi della storica famiglia calabrese degli Spadafora diventa un museo, una mostra itinerante e uno splendido catalogo di 600 pagine, realizzato con grande cura da Rubbettino.
Ieri, nella solennità del Palazzo Reale di Napoli è stata presentata la collezione e l’intero progetto. Si tratta di circa 500 oggetti preziosi che hanno visto la luce nell’ottocento e nel novecento in Calabria e in altre regioni meridionali. Oggetti preziosi, di rara bellezza, di grande valore storico e artistico, che hanno segnato la vita delle nostre famiglie, i momenti più belli dei battesimi, delle prime comunioni, dei matrimoni e perfino nelle occasioni di lutto. Tutti raccolti con grande passione con attenzione da Giovambattista Spadafora, l’ “orafo delle Madonne”, l’ artigiano che ha conosciuto da vicino papi, artisti, principesse, attori, ma è sempre rimasto un uomo popolare, vicino alla gente comune.
Presente il Soprintendente ABAP di Napoli,
Luciano Garella, che ben conosce la Calabria dove è stato per alcuni anni Soprintendente  ed ha lasciato un ottimo ricordo del suo impegno istituzionale;
il Soprintendente ABAP per le provincie di Catanzaro, Cosenza e Reggio, Mario Pagano
che ha creduto in questo lavoro; il sindaco di
San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, l’assessore alla cultura Milena Lopez, il professor Marco Musella dell’Università Federico II di Napoli, l’intera famiglia Spadafora dal capostipite Giovambattista, ai figli Peppino e Giancarlo che continuano con successo la storia degli ‘artigiani dell’oro’ con un piglio di spiccata modernità.
Giovambattista Spadafora, nel corso di decenni di attività, ha raccolto e custodito centinaia di oggetti preziosi i di rarissimo pregio artistico e storico, circa 500 dei quali sono entrati a far parte della Collezione storica degli ori degli ultimi 200 anni, soprattutto calabresi ma anche di altre regioni del sud.
La Soprintendenza di Catanzaro, Cosenza e Reggio ha vincolato questo patrimonio con il consenso del Ministro uscente dei Beni Culturali Dario Franceschini e che presto diventerà un’esposizione permanente a San Giovanni in Fiore. Nel frattempo, dal mese di luglio in poi sarà in visione presso il castello di Pizzo Calabro, per poi approdare presso sedi storiche, palazzi e castelli di tutta Italia.
L’importanza di questa consistente collezione (circa 500 oggetti) sta nella lavorazione con antiche tecniche a stampo e rifinitura a mano, a cesello o incisione, in cui la Calabria ha un’antica tradizione perpetuata attraverso le ritualità sociali e familiari.
La relazione portante è stata affidata all’architetto Pasquale Lopetrone che ha individuato la collezione e si è occupato, fra l’altro, del progetto grafico del volume.
È poi intervenuta ampiamente Rosa Romano, esperta della Soprintendenza di Napoli, che ha condotto la ricerca sui gioielli con scrupolo e straordinario impegno, e ha redatto le schede storico artistiche con grande precisione.
È Intervenuto alla cerimonia del Palazzo Reale di Napoli, l’onorevole Franco Laratta, che la famiglia Spadafora ha inteso ringraziare pubblicamente per l’impegno profuso nella realizzazione della mostra degli ori antichi degli della stessa famiglia.
La stampa del grande catalogo con i 500 oggetti storici avviene con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cosenza, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi gioachimiti.

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