Al solo parlare del prossimo consiglio comunale straordinario di Catanzaro, che vedrà venerdì la presenza del governatore Mario Oliverio in relazione al sistema metropolitano, in città gli animi si accendono e cresce la tensione. A livello organizzativo la macchina guidata dal presidente dell’assemblea, Marco Polimeni, è già da tempo in moto ma da palazzo De Nobili si fa intendere che qualche dettaglio, e non di poco conto, ancora dev’essere sistemato. Perché si tratta di trovare la giusta combinazione tra esigenze tecniche e temporali ed esigenze politiche, e soprattutto si tratta di non urtare la suscettibilità di nessuno, soprattutto dei rappresentanti istituzionali extra Comune.
LE MEDIAZIONI ORGANIZZATIVE Posto che sicuramente interverranno il sindaco Sergio Abramo, lo stesso Polimeni, il presidente della Provincia Enzo Bruno (“padrone di casa” per la perdurante inagibilità della sala del consiglio comunale) e il presidente della Regione Oliverio, un primo dato da definire per venerdì riguarda il numero degli interventi riservati ai consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza. È evidente che si è innescata un’autentica corsa a parlare e a marcare con la propria presenza quello che, comunque andrà, sarà il consiglio comunale più importante di questa consiliatura a Catanzaro, e questa situazione ha dato vita a trattative e mediazioni per nulla agevoli, anche perché è prevedibile che l’ordine del giorno ufficiale – il sistema metropolitano – venga “stravolto” nel senso che si finirà di parlare anche di altre cose piuttosto delicate, come – giusto per fare un esempio – l’integrazione sanitaria in città. Alla fine – risulta da fonti accreditate – si sarebbe convenuto di dare la parola a tre consiglieri di maggioranza e tre di minoranza.
UNO “SPAURACCHIO” A 5 STELLE Ma se questa partita sembra essere chiusa, ancora da chiudere ci sarebbe quella relativa alla partecipazione dei consiglieri regionali e dei parlamentari espressione del territorio, perché è superfluo annotare che consentire l’intervento a un singolo significa consentirlo a tutti e quindi rischiare di allungare a dismisura la durata del consiglio comunale, e annotare che “silenziare” tutti, al tempo stesso, significherebbe creare una serie di malumori ingestibili. Un punto di mediazione in queste ore sarebbe quello di far fare ai consiglieri regionali e ai parlamentari un brevissimo saluto, ma anche qui: come controllare che tutto avvenga secondo i tempi e i temi stabiliti? E – vera questione politica – come comportarsi con i parlamentari del Movimento 5 Stelle, che rappresentano al tempo stesso un’“incognita” ma anche uno “spauracchio” perché da tempo portano avanti tesi per nulla allineate al resto del quadro politico proprio sui due temi “cuore” del consiglio comunale straordinario di venerdì: sistema metropolitano e sanità. Non sono infatti un mistero le voci molto critiche dei grillini sia sul famoso “Pendolo”, ammantato di perplessità di carattere ambientale e di sostenibilità finanziaria, e le accuse dei grillini in tema di sanità, e in particolare su una presunta illegittimità dei continui finanziamenti regionali all’azienda ospedaliera università Mater Domini, per non parlare dei profili di incostituzionalità che secondo i 5 Stelle potrebbe presentare la proposta di legge regionale sull’azienda unica. È difficile pensare che, se dovessero partecipare venerdì al consiglio comunale, i senatori pentastellati Bianca Laura Granato (tra l’altro candidata a sindaco anti-Abramo l’anno scorso) e Silvia Vono, e i deputati Paolo Parentela e Giuseppe D’Ippolito, sotterreranno l’ascia di guerra, anche in considerazione del fatto che nessun pentastellato siede tra i banchi consiliari. E forse anche per questo che qualcuno, alla fine, sotto sotto si sta chiedendo se davvero è stato conveniente organizzare la convention di venerdì.
a. cant.
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