COSENZA Meno di 40 anni in due. Giuseppe Visignano e Alessandro Di Donato perdono la vita al chilometro 40+417 della strada statale 107 nel comune di Rovito. Un impatto frontale tra una Twingo e una Smart spezza l’esistenza dei due giovani ragazzi e lascia attaccata ad un filo sottile quella di una ragazza di 18 anni, affidata alle cure del pronto soccorso di Cosenza dove è arrivata in codice rosso nel pomeriggio.
L’INCIDENTE Alessandro Di Donato e la sua compagna 18enne viaggiavano a bordo della Smart di colore nero. I soccorritori quando sono arrivati sul posto l’hanno ritrovata piegata su di un fianco, i due giovani in fin di vita sono stati estratti dalla carcassa dell’auto e messi su di un’ambulanza che è sfrecciata dritta all’ospedale. Lo schianto è invece stato fatale per Giuseppe Visignano. Il 22enne di Celico è morto sul colpo. Gli agenti della polizia stradale lavorano per dare un senso al pomeriggio di sangue sulla Silana-Crotonese. La pista più accreditata è quella di un sorpasso azzardato da parte proprio di Giuseppe Visignano in un tratto dove la visibilità non è eccellente e dove a terra è tratteggiata la striscia bianca continua. Il tentativo di soccorso da parte dei vigili del fuoco del comando centrale di Cosenza è stato molto lungo e delicato, coadiuvati dai soccorritori sanitari, hanno prima assistito gli incidentati, poi si sono adoperati per rendere la strada nuovamente percorribile in sicurezza.
LA CORSA FOLLE IN OSPEDALE È difficile dare un senso ad una vita che finisce in un modo così violento. Gli amici dei due ragazzi appena appresa la notizia hanno affollato l’ingresso del pronto soccorso quasi a voler alimentare in modo concreto la fiamma della speranza che riuscisse a tenerli in vita. Per Alessandro l’epilogo è triste, le lacrime rigano i volti dei compagni di classe e degli amici “del paese” davanti all’ingresso riservato alle ambulanze del pronto soccorso. Il caos delle barelle nei corridoi e dei medici e infermieri a doppio turno per una volta lascia spazio al dramma umano di ragazzi, catapultati nel modo degli adulti, non al termine di uno scritto dell’esame di maturità.
Michele Presta
m.presta@corrierecal.it
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