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Porto Gioia Tauro, Cgil: «La vertenza ritorni sui tavoli del Governo»

I segretari generali Sposato e Costantino: «Con l’Ilva di Taranto è una delle questioni simbolo del Mezzogiorno»

Pubblicato il: 20/06/2018 – 12:09
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Porto Gioia Tauro, Cgil: «La vertenza ritorni sui tavoli del Governo»
CATANZARO «Assieme all’Ilva di Taranto, il porto di Gioia Tauro rappresenta la vertenza simbolo e più importante del Mezzogiorno d’ Italia. È necessario, quindi, che questa vertenza ritorni presto al tavolo della Presidenza del Consiglio e del Ministero dei trasporti, anche per il fatto che lo scontro fra terminalista e Msc, entrambi proprietari al 50% di Mct, si ripercuote non solo sui traffici ma soprattutto sul futuro dell’infrastruttura proprio nel momento in cui si è dato vita alla Zes». Lo affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cgil calabrese, Angelo Sposato, e il segretario generale regionale della Filt-Cgil, Nino Costantino. «Nei giorni scorsi – proseguono Sposato e Costantino – abbiamo espresso tale preoccupazione al presidente della Giunta Oliverio e all’assessore Russo. È necessario, però, fare il punto della situazione. Dopo sei anni consecutivi di cassa integrazione, nel corso del 2016 si è sviluppata in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Ministero dei trasporti una lunghissima trattativa sindacale con l’Azienda per trovare soluzioni produttive nell’area di Gioia e per dare risposte occupazionali anche all’alto numero di giovani disoccupati. Una trattativa condotta quasi esclusivamente dal sindacato confederale che ha portato alla istituzione dell’Agenzia di lavoro portuale solo per i porti di transhipment per un finanziamento triennale di 40 milioni di euro e per circa 900 lavoratori complessivi». Il sindacato ha sottoscritto il documento che istituiva l’Agenzia con il trasferimento di 377 lavoratori di Gioia. Nell’accordo complessivo stipulato alla Presidenza del Consiglio – prosegue la nota – «si erano stabiliti investimenti per l’attuazione di interventi importanti all’interno dell’infrastruttura portuale quali, per fare un esempio, il bacino di carenaggio e il gateway ferroviario. All’interno di questo percorso, come detto, era di fondamentale importanza l’istituzione della Zes, su cui abbiamo particolarmente insistito, per dare respiro industriale e diversificare le attività portuali che non possono rimanere più di solo trashpment. Mct si era, dunque, impegnata ad investire anche nel piazzale ed Mct si era impegnata a portare containers per oltre 40 mila movimenti a settimana». Per la Cgil calabrese bisogna «riaprire presto il tavolo nazionale per verificare lo stato di avanzamento di quanto stipulato alla Presidenza del Consiglio e per creare una nuova agenda di interventi ed investimenti su Gioia Tauro alla luce dei dati preoccupanti sulla impercettibilità della crescita nel mezzogiorno. È tempo di rilanciare una politica industriale che metta al centro lo sviluppo ed il lavoro di qualità, con una strategia ed agenzia nazionale che porti al sud il 45% delle risorse ordinarie sugli investimenti, coinvolgendo le partecipate nazionali e favorendo gli investimenti delle imprese a partire dal settore dell’auto, della componentistica, del manifatturiero e dai grandi marchi, che dopo le delocalizzazioni stanno tornando in Italia. Noi siamo stati seri e responsabili. Per questo oggi abbiamo la forza e l’autorevolezza per richiedere a tutti la stessa serietà e responsabilità».
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