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«Quant'è difficile essere un elettore del Pd»
di Antonio Menniti*
Pubblicato il: 20/06/2018 – 9:00
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Caro direttore,
Mai come oggi è davvero difficile essere un elettore di centro sinistra o un iscritto al Partito democratico. E la colpa di tutto questo non può che essere di noi stessi.
Il linguaggio del mio partito, risulta complesso, vecchio, stantio in un mondo che cerca il nuovismo politico, la velocità, piuttosto che il ragionamento.
Ci sarebbe bisogno di un Pd diverso nei territori, aperto e trasparente, che metta in campo una classe politica rinnovata e sopratutto competente e credibile.
È indispensabile essere credibili perché i nuovi populisti tendono a banalizzare tutto: oggi censiamo i rom, domani facciamo morire gli ultimi ed i disperati sulle navi delle Ong, come se i veri problemi in Italia fossero soltanto questi.
Si semplifica tutto con un linguaggio rozzo e brutale perché nulla merita approfondimento.
Appare doveroso dunque richiamare le persone ad occuparsi di politica, di reinventare la forma partito, mettere in circolazione idee moderne e socialliberali, che puntino alla solidarietà, in una chiave sempre più aperta e multiculturale, pensando alle grandi opportunità di crescita e di sviluppo che ha la Calabria ma che ancora non riesce a utilizzare. Penso al modello Riace ma anche al modello Badolato dove l’integrazione è riuscita portando giovamento ai nostri paesi interni afflitti di tanti mali come lo spopolamento.
La nostra amata terra dovrebbe vivere di turismo ed agricoltura invece di ricercare formule nell’assistenzialismo grillino che rappresenta la mortificazione dell’impresa e del lavoro.
Il riformismo per tornare a vincere e a governare, a partire dalla città di Catanzaro, ha l’obbligo di cambiare le nostre abitudini, le convenzioni e le strutture di un partito che ormai soffre perché la società è profondamente cambiata.
In questi giorni nella mia città, gli addetti ai lavori, hanno perso molto tempo a commentare quello che è successo all’interno della minoranza al consiglio comunale di Catanzaro in occasione della visita del presidente della regione Oliverio.
Una tappa importante dove è stato firmato un progetto di rilancio per la città si è trasformata in una boutade con sorteggio annesso dimostrando sempre di più che la politica cittadina così come è oggi non può più funzionare.
Ora credo che c’è bisogno di mettere in atto una vera rivoluzione democratica, cercando di recuperare una prospettiva concreta e non ideologica del cambiamento, che punti quindi alle imprese 4.0, alla tutela dei nuovi lavoratori, ai giovani e alle nuove tecnologie, cercando di curare il suo presente per ricominciare a parlare di futuro.
Questo è il nostro orizzonte ma per raggiungerlo occorrono menti nuove e forze fresche.
*segretario circolo “Lauria” Catanzaro
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