CROTONE Tirano venti di burrasca all’interno della “Prossima Crotone”. Nessuno può parlare per conto e per nome del movimento senza una preventiva autorizzazione. Lo ha ribadito Enzo Sculco, leader del movimento che esprime la maggioranza che governa Crotone, nel coso del suo intervento ad una riunione tenutasi mercoledì scorso. Il messaggio di Sculco era rivolto a quattro consiglieri comunali che, nei giorni scorsi, avevano diffuso un comunicato utilizzando la sigla della “Prossima Crotone”.
Il problema, però, secondo alcuni esponenti del movimento che fa riferimento a Sculco, non è la singola questione del comunicato. Secondo questi esponenti il movimento che ha vinto le elezioni amministrative a Crotone sta perdendo la propria identità e si stanno prendendo piede le divisioni e i gruppi di potere.
L’esempio più lampante sarebbe rappresentato dal rimpasto nella giunta comunale guidata da Ugo Pugliese (nella foto). In questo rimpasto avrebbero avuto il sopravvento le correnti interne. In sostanza il movimento sarebbe stato dilaniato da divisioni, che avrebbero costretto Pugliese a praticare una logica divisoria assegnando le nuove deleghe in rapporto al peso che ogni assessore ha all’interno del consiglio comunale.
Le deleghe “più pesanti” sarebbero andate agli assessori che possono contare sull’appoggio di un numero maggiore di consiglieri. Si sarebbe così perso lo spirito unitario che sarebbe alla base della nascita del movimento. Qualcuno parla di “sindrome del Partito democratico”, che ha contaminato il movimento.
Si racconta, poi, della mancanza di stile avuta nei confronti dei tre assessori defenestrati dalla Giunta: alle 13 hanno ricevuto la notifica di Pugliese del ritiro della delega, alle 14,30 sono stati invitati a partecipare ad una riunione di giunta politica e alle 16,30 alla riunione della parte politica che avrebbe dovuto sancire il rimpasto e la loro messa da parte.
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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