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Inchiesta sul “sistema Martorano”, Malara si dice «estraneo alle accuse»

Le dichiarazioni del sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte coinvolto nell’inchiesta della Procura di Reggio su una presunta truffa a banche e istituti di credito

Pubblicato il: 22/06/2018 – 19:41
Inchiesta sul “sistema Martorano”, Malara si dice «estraneo alle accuse»

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Malara, sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, coinvolto nell’inchiesta sul “sistema Martorano”:
In data 20 giugno 2018, mi è stato notificato l’avviso di garanzia in merito alle indagini avviate dalla Procura di Reggio Calabria anche a mio carico, nell’ambito del procedimento che vede coinvolto l’imprenditore Santo Alfonso Martorano.
La vicenda, che ha suscitato notevole clamore massmediatico, è stata già affrontata tra me e l’Istituto MPS, tanto in sede disciplinare – laddove ho reso pregnanti controdeduzioni – quanto dinanzi al Tribunale Civile di Reggio Calabria – Sezione Lavoro, laddove ho avuto modo di illustrare l’accaduto, e da un punto di vista prettamente fattuale, e da uno puramente giuridico. In entrambi i casi, ritengo di avere dimostrato, documenti alla mano, l’assenza di coinvolgimento alcuno rispetto a qualsivoglia fattispecie comportamentale che possa in qualunque modo gettare un’ombra sulla mia correttezza lavorativa, professionale e personale.
La medesima vicenda, chiarita altrove, sta, oggi, procedendo in ambito penalistico, laddove mi ritrovo coinvolto mio malgrado, ma che, ritengo, costituirà ulteriore momento di affermazione della mia piena ed assoluta estraneità rispetto ai reati ipotizzati.
Confido – ed, al contempo, auspico di poterlo fare anche nel prosieguo – nella correttezza delle notizie pubblicate, sì che le stesse siano tali da “in-formare” e, dunque, fornire effettiva conoscenza degli eventi e della loro reale portata, senza indulgere in facili, quanto labili teorie che possono, forse solo nel breve periodo, esaltare una apparenza in danno di quella che è, invece, l’essenza.
Riportare massmediaticamente di una fantomatica ispezione di Bankitalia (mai avvenuta) presso la filiale al tempo da me diretta, lasciar intendere che la mia filiale avrebbe concesso un finanziamento (mai erogato) per due milioni di euro sono, sicuramente, (dis)informazioni che possono nuocere a me, alla mia vita familiare, sociale e lavorativa, ma che non contribuiranno a fare luce su una vicenda, certo, complessa, ma comunque scevra di quei “non fatti” di cui la si vorrebbe infarcire.
Fermo nel mio convincimento e consapevole della mia assoluta estraneità rispetto ai reati ipotizzati, intendo prestare piena ed incondizionata collaborazione all’Autorità procedente, nei cui confronti e nel cui operato esprimo completa ed illimitata fiducia.

Francesco Malara

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