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La new entry Pedà ascolta le sirene della "Grande alleanza"

Il neo consigliere regionale della Casa delle Libertà: «Quadro politico stravolto, l’importante è la compattezza per risolvere i problemi della Calabria»

Pubblicato il: 22/06/2018 – 18:23
La new entry Pedà ascolta le sirene della "Grande alleanza"

CATANZARO In Calabria c’è sempre più voglia di “grosse koalition” o “grande alleanza” che dir si voglia… Anche il neo consigliere regionale della Casa delle Libertà, Giuseppe Pedà, sembra attratto da questa “sirena” che sta suonando in questo periodo preparatorio alla lunga campagna elettorale delle Regionali 2019. «L’importante è la compattezza per risolvere i problemi della Calabria: oggi, per quanto mi riguarda, non si deve duellare con la maggioranza ma essere propositivi», sostiene Pedà parlando con alcuni giornalisti che l’hanno intercettato oggi alla “Cittadella”.
LE PRIORITÀ DI PEDÀ Non si sottrae ai microfoni, Pedà, che con i cronisti si sofferma in primo luogo su quello che intende fare da qui a fine legislatura dalla nuova postazione di palazzo Campanella, sui cui banchi ha esordito lunedì scorso surrogando Franco Cannizzaro, eletto il 4 marzo deputato con Forza Italia. «Gli stimoli – spiega il consigliere regionale della Cdl – Sono tanti, ovviamente ho intenzione di lavorare al massimo perché sono arrivato solo adesso rispetto a chi è partito tre anni e mezzo fa. Nel mio discorso di insediamento, nelle grandi linee, ho già illustrato i temi su cui intendo concentrarmi, le infrastrutture, il welfare, la sanità, il trasporto pubblico locale: sono queste le priorità su cui bisogna a mio avviso intervenire». Un occhio di riguardo il consigliere regionale della Casa delle Libertà lo riserva al porto di Gioia Tauro: «Su questo – sostiene – non si deve mai abbassare la guardia. Va bene l’iniziativa della Zes ma la Zes a mio avviso produrrà effetti tra 6-7 anni: c’è bisogno di un intervento immediato, come può essere il bacino di carenaggio, che già la Regione stava portando avanti e che potrà sviluppo. Ma è necessario – osserva Pedà – anche riportare ordine tra i terminalisti a Gioia Tauro in modo da aumentare i volumi e anche riassorbire i lavoratori che sono passati all’Agenzia ma non hanno prodotto un’ora di lavoro, e in modo da dare un’opportunità a chi guarda a Gioia Tauro per avere occupazione. La speranza dell’intera regione è qui, quindi bisogna sempre tenere accesi i riflettori su porti Gioia Tauro».
L’ORIZZONTE DELLE REGIONALI Inevitabile la domanda dei giornalisti sull’attuale situazione politica alla Regione e in particolare sullo stato di salute del centrodestra: «Io – dichiara Pedà – ho trovato grande solidarietà nei colleghi, anche nella lista in cui mi sono candidato, la Cdl. Certo, oggi lo schema politico è stravolto, al governo del Paese c’è un asse che non ha più nulla a vedere con il centrodestra o con il centrosinistra ma è fatto da due partiti che hanno avuto il consenso degli elettori proprio in forza dello stravolgimento dei vecchi schemi. Quindi, a mio avviso – aggiunge il consigliere regionale della Cdl – l’importante è la compattezza per risolvere i problemi della Calabria: oggi, per quanto mi riguarda, non si deve duellare con la maggioranza ma essere propositivi perché questa fine legislatura è importante. Ci sono tante opere in cantiere, opere che, con il nostro contributo, dobbiamo far partire e non fermare. Proprio ieri mi hanno contattato da Caulonia per la vicenda del Ponte sull’Allaro: c’è una situazione disastrosa da tanto tempo, c’è – rimarca Pedà – una costante preoccupazione, bisogna capire, e mi riprometto di parlare al più presto con il presidente della Regione e con altri colleghi su come intervenire direttamente nei confronti del ministero e dell’Anas affinché si acceleri un’opera importante per la Jonica». Quindi Pedà non disdegna per le Regionali l’idea di una “grande alleanza”?: «Più che pensare al futuro politico, per il momento – risponde il consigliere regionale della Cdl – penso al futuro operativo, poi vedremo quello che si può fare. Certo, starò con quelli di buona volontà che hanno a cuore la Calabria». Parole che, probabilmente, per tanti, forse anche per il governatore Oliverio, potrebbero suonare come musica nelle orecchie.

Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it

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