CROTONE La prima sezione del Tribunale amministrativo della Calabria ha accolto «nei limiti del riesame, l’istanza di tutela cautelare avanzata dalla Montesano Catering srl» di Rocca di Neto. L’azienda, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Pitaro, ha fatto ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Crotone lo scorso 16 marzo. Il Tar ha osservato che l’interdizione si basava su tre precisi elementi: la Montesano Catering srl «sarebbe stata di fatto gestita da Antonio Montesano, il quale è gravato di pregiudizi penali e, in data antecedente al 1998, quando era amministratore della società, sarebbe stato vittima di una estorsione; la società sarebbe stata utilizzata come tramite dal sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano (arrestato nell’ambito dell’operazione Stige, ndr) per far pervenire denaro pubblico (in particolare la somma di 3.000 euro ai componenti della famiglia mafiosa Giglio; alla dipendenze della società vi sarebbero due soggetti, Michele Mittica e Filomena Cotrone, legati da vincoli parentali a componenti della cosca Giglio». Il Tar ha accolto, nei limiti del riesame, in quanto «il provvedimento impugnato non indica, tuttavia elementi idonei a dimostrare che la Montesano Catering srl sia gestita da Antonio Montesano, né è chiara la valenza dell’estorsione» subita nel 1998 «nell’inferire il pericolo attuale di influenza della criminalità organizzata nella vita della società». Per quanto riguarda il fatto che la società sia stata utilizzata per fare giungere i 3mila euro di soldi pubblici agli esponenti della ‘ndrangheta di Strongoli il Tar ha disposto una verifica attraverso la Guardia di finanza. Dall’indagine «non emerge che in data prossima alla captazione sintetizzata vi siano stati pagamenti dal Comune di Strongoli» alla società ricorrente. Mentre per quanto riguarda le posizioni di Michele Mittica e Filomena Cotrone le loro mansioni di autista e addetta alle pulizie «non paiono essere tali da poter condizionare la vita della società». Il Tar ha già fissato l’udienza per entrare nel merito del ricorso il prossimo 30 gennaio.
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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