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Amaco Cosenza, «fallimento annunciato»

Secondo il gruppo consiliare del Pd, «L’azienda paga le scelte sbagliate delle politiche clientelari dell’amministrazione». Lunedì il consiglio discuterà il Piano industriale della società

Pubblicato il: 24/06/2018 – 17:32
Amaco Cosenza, «fallimento annunciato»

COSENZA «Abbiamo impedito che in consiglio comunale venisse approvato un Piano industriale dell’Amaco senza avere garanzie in merito al futuro dell’azienda e dei lavoratori». Lo dichiara in una nota il gruppoPd nel consiglio comunale di Cosenza. «La commissione consiliare Trasporti – prosegue la nota – ha vagliato insieme alle sigle sindacali il Piano dell’azienda di traporto locale e le linee di rilancio. L’appello dell’amministratore unico della società, Paolo Posteraro, non poteva restare inascoltato dopo aver ammesso gli elevati debiti dell’Amaco e la necessità di procedere a un rilancio dell’azienda altrimenti sarebbe stato inevitabile la consegna dei libri contabili in Tribunale». La situazione così come riportata nella comunicato è grave: «Il rischio del fallimento è e resta concreto, come denunciammo già nel 2016, l’anno delle elezioni amministrative, dove l’Amaco accumulò una perdita di 1.582.632,00 euro. L’azienda continua oggi a pagare scelte sbagliate per colpa delle politiche clientelari dell’amministrazione comunale. Scelte lontane dal rilancio e da una gestione corretta nell’interesse dei cittadini».
NO ALLA PARTECIPATA BIS «Era necessario vigilare sulla costituzione di una seconda società partecipata al 100% per consentire la separazione contabile tra i servizi che Amaco fattura alla Regione e i servizi erogati per conto del Comune. Oggi abbiamo avuto garanzie dalle sigle sindacali e dall’amministratore unico della società che non vi saranno tagli sul personale – scrivono i rappresentanti del Pd–. Le rassicurazioni sui livelli occupazionali, però, non allontanano i dubbi sul buco finanziario dell’Amaco. Vigileremo sul rilancio dell’azienda: le 19 pagine del piano industriale parlano della situazione debitoria in cui si trova l’azienda e specifica ad esempio che “non è nelle condizioni di rinnovare il parco mezzi del trasporto urbano con proprie risorse ed è dunque in attesa del cosiddetto “piano autobus” della Regione Calabria, un intervento annunciato da tempo e fino ad oggi messo in atto solo per le linee extraurbane”. Vigileremo anche su questo e chiederemo alla Regione di intervenire al più presto considerando che l’età media degli autobus è di 13,8 anni, mentre quella degli scuolabus è di 20,29 anni. La società unica dovrà però tener presente al momento dell’atto aziendale anche del fatto che verrà realizzata la Metropolitana leggera che comporterà una riduzione del trasporto su gomma: ma al momento la questione Metropolitana non viene indicata all’interno del piano industriale».

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