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Cosenza, Conticchio saluta la città

Il congedo del questore dai suoi uomini. «Ho visto molta collaborazione dopo i miei appelli. E ai giovani dico: reagite alle prepotenze della ‘ndranghete»

Pubblicato il: 27/07/2018 – 15:28
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Cosenza, Conticchio saluta la città
COSENZA Giancarlo Conticchio si congeda dai suoi uomini della polizia di stato e dai cittadini cosentini. Meno di un anno a capo delle forze di polizia su tutto il territorio provinciale ma risultati fin da subito e un rapporto con la città creato in maniera sincera. Conticchio nel mese di febbraio insieme ai suoi funzionari è stato il primo questore a firmare il provvedimento di Daspo urbano nei confronti di 16 persone (qui la notizia). Si trattò di un atto importante, non solo perché Cosenza fu la prima città ad adottarlo in tutta Italia, ma perché si colpirono soggetti che in modo reiterato commettevano delle attività illecite particolarmente tediose per i cittadini. «Sono orgoglioso e contento di aver firmato e preparato il provvedimento del Daspo urbano. È stato il primo in assoluto sul territorio nazionale ed è stata la conferma – dice Conticchio – di come ai questori vengano dati strumenti legislativi più rapidi rispetto a quelli dell’autorità giudiziaria. Io sono un grande fautore della prevenzione, quando si arriva alla repressione si arriva tardi, vuol dire che il reato è già stato consumato». Dell’azione di prevenzione Conticchio ne ha fatto la sua bandiera e non ha caso nel corso della sua reggenza, sono stati effettuati due ritrovamenti di armi particolarmente importanti, veri e propri arsenali pronti all’uso (leggi qui la notizia). «Ho visto la città e i cosentini dell’intera provincia collaborare negli appelli che ho lanciato, sono stati partecipi nella sicurezza –conclude Conticchio –. Come questore ho sempre chiesto di collaborare nella sicurezza e i cittadini me lo hanno dimostrato e li ringrazio. A questa provincia auguro innanzitutto un’attività lavorativa fiorente, ma l’auspicio è quello di scrollarsi di dosso il vittimismo. Ai giovani chiedo una sola cosa: reagire. La ’ndrangheta va combattuta da voi e con voi».

mi. pr.

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