CATANZARO «Dopo l’ultimo dibattito in Consiglio comunale ritengo doveroso intervenire per chiarire, una volta per tutte, alcune mie affermazioni travisate, strumentalmente, dall’opposizione». Ad affermarlo è il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. «Quando ho attaccato l’assenza dei parlamentari catanzaresi, o di quanti sono stati eletti nel collegio di Catanzaro, non mi riferivo di certo – dice Abramo – al contributo, sempre costante, sempre fondamentale, di una deputata come Wanda Ferro, il cui impegno per la sua città, come ha dimostrato in tantissime occasioni e, in ultimo, con la vicenda della direzione interregionale dell’Agenzia delle dogane, è sotto gli occhi di tutti. Non si può dire lo stesso degli eletti fra i Cinquestelle: avrebbero tutta la forza, essendo al governo, per battere i pugni e tutelare la città, ma non l’hanno mai fatto». Il sindaco replica all’opposizione consiliare anche sul tema dell’integrazione fra le due aziende ospedaliere del capoluogo: «Ricordo che la bozza di legge regionale sull’istituzione di un’azienda unica a Catanzaro è stata elaborata dai consiglieri regionali espressione della città, da Tallini ed Esposito a Parente – che sono sempre stati un supporto concreto per Catanzaro anche su tanti altri temi – passando per Bova, Scalzo e Ciconte, fino ad arrivare al presidente della commissione Mirabello: sulla vicenda si sono espressi in termini chiari, al di là degli schieramenti, fin dall’inizio. Il loro impegno – precisa Abramo – non è mai venuto meno. E l’hanno dimostrato non solo con la proposta di legge al vaglio della commissione, ma intervenendo in maniera attiva nelle tante riunioni convocate negli uffici del commissario per l’attuazione del piano di rientro nella sanità. Non c’è bisogno di aggiungere altro se non che spero che in questa settimana la terza commissione del Consiglio regionale, dopo l’audizione del commissario Cotticelli, vari il testo di legge permettendo al Consiglio regionale di votare una pratica che è centrale per il potenziamento del comparto sanitario di Catanzaro e dell’intera Calabria. E che – conclude Abramo – non può tardare oltre: non c’è più tempo da perdere».
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