Niente scorta fuori dalla Calabria, Mangiardi: «Mi dicano se devo restare qui»

LAMEZIA TERME Niente più scorta fuori dalla Calabria. Questa la decisione assunta dai vertici del ministero dell’Interno e comunicata, nei giorni scorsi, a Rocco Mangiardi, il testimone di giustizia di Lamezia Terme che, con le sue dichiarazioni, ha fatto condannare i propri estorsori appartenenti alla temuta cosca di ‘ndrangheta dei Giampà (qui la notizia). «È una decisione – racconta Mangiardi ai microfoni de L’altroCorriere Tv (l’intervista nel video in basso) – che in qualche modo mi aspettavo però mi lascia un po’ di amarezza perché ogni qual volta si cerca di andare avanti e di fare qualcosa, ti arrivano queste notizie, come se ti volessero bloccare». «Voglio che siano chiari – continua Mangiardi – e mi dicano se devo restare qui, come se fossi agli arresti domiciliari o continuare con la mia scelta di coraggio che porto avanti dal 2009». Alla base della decisione ci sarebbe una sorta di spending review del Viminale che però, di fatto, metterebbe in difficoltà Mangiardi nei suoi viaggi fuori dalla Calabria, dove è impegnato a promuovere la sua testimonianza di giustizia e la propria battaglia per la legalità. Nonostante tutto, nelle parole e nello sguardo di Rocco Mangiardi non c’è spazio per la rassegnazione ma filtra ancora ottimismo e fiducia nella giustizia: «Non vedo l’ora che mi diano la certezza che la guerra alla mafia sia finita, inizierò davvero ad essere un uomo libero, per poter portare a spasso i miei nipotini quando e come voglio, senza temere per la loro incolumità». https://www.youtube.com/watch?v=G85jPDnydCI

g. c.