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Rossi a San Ferdinando: «Prima l'integrazione e poi le ruspe»

Il governatore della Toscana ha visitato la baraccopoli dei migranti nella cittadina della Piana: «Ho visto scene terribili, ma anche splendidi esempi di recupero»

Pubblicato il: 21/02/2019 – 11:51
Rossi a San Ferdinando: «Prima l'integrazione e poi le ruspe»

SAN FERDINANDO «Ho visto scene terribili ma anche tentativi di recupero e di integrazione. Qui occorre concentrare strategie che accomunano queste due direttrici, integrazione appunto e rispetto dei diritti». A dirlo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine di una visita compiuta stamani nella baraccopoli di San Ferdinando.
Visita che rientra nell’ambito di un percorso di approfondimento di emergenze territoriali e nazionali del Paese avviato da Articolo Uno Mdp. Rossi è stato accompagnato dal presidente della Commissione regionale Antimafia Arturo Bova, dall’assessore regionale Antonella Rizzo, dal coordinatore regionale di Articolo Uno Mdp Pino Greco e dal coordinatore provinciale Alex Tripodi. Rossi prima ha visitato la tendopoli realizzata con fondi della Regione Calabria accompagnato dal sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi e subito dopo si è recato tra le baracche distrutte dall’ultimo incendio che si è verificato sei giorni fa e che ha provocato la morte di Moussa Ba, 29enne senegalese.
«Spesso all’esterno – ha detto Rossi – emergono solo immagini devastanti delle criticità e non degli sforzi per cercare di superare questi problemi. Qui alle ruspe occorre anticipare progetti di accoglienza e di integrazione. Occorre fare come fece tanti anni fa un sindaco di Roma, Petruzzelli che aveva anch’egli problemi di baraccopoli, che faceva arrivare le ruspe solo dopo aver trovato soluzioni abitative per chi viveva nelle baracche. So che i problemi sono enormi e per questo occorre lavorare con molto senso di responsabilità puntando sui diritti delle persone, sull’accoglienza umanitaria ma anche sul rispetto della legge».

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