CORIGLIANO ROSSANO Arriva a Corigliano Rossano la disponibilità del ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede ad incontrare una delegazione del “Coordinamento nazionale per la Giustizia di Prossimità”. Lo ha annunciato la deputata del Movimento 5 stelle, Elisa Scutellà, nel corso dell’evento “Governo silente sulla riapertura dei Tribunali. Analisi e prospettive”, organizzato dalla testata giornalistica Informazione & Comunicazione con il patrocinio del Comune di Corigliano Rossano presso la Sala Rossa di Palazzo San Bernardino nel centro storico dell’area urbana di Rossano. Proprio alla luce di quanto dichiarato dalla Scutellà, che sarà la referente per l’organizzazione dell’incontro da tenersi entro i prossimi 30 giorni, il Coordinamento tiene in stand by la manifestazione di protesta a Roma alla quale si era pensato ed attende di interloquire con il Guardasigilli prima di determinarsi. I lavori, moderati dal direttore di I&C Matteo Lauria, si sono aperti con il saluto del Commissario Prefettizio di Corigliano Rossano Domenico Bagnato, il quale ha auspicato che questo territorio possa far riaffermare i propri diritti e fruire del servizio giustizia in tutti i suoi aspetti, e del Vicario Generale della Diocesi di Rossano-Cariati don Pino Straface che, portando i saluti dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano, ha ribadito come si stia assistendo al crollo antropologico: «prevalgono chissà quali interessi sul bene della persona». L’avvocato Dora Mauro ha letto il messaggio inviato dal comitato di Nicosia, evidenziando il fallimento della riforma della geografia giudiziaria e, al contempo, la necessità di proseguire la battaglia per ottenere il rispetto del Patto di governo. Mentre il collega Maurizio Minnicelli ha posto l’accento sulle tradizioni storiche e giuridiche di alcuni dei tribunali soppressi per effetto di una riforma che è stata solo «soppressione di luoghi in cui si erogava giustizia vicina ai popoli». Il presidente del Coordinamento, l’avvocato Pippo Agnusdei, ha ribadito come la riforma che ha portato alla soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate esistenti e di 30 Tribunali sui 165 precedentemente in funzione, non abbia rispettato in toto i criteri contenuti nella stessa Legge Delega in riferimento ad una rimodulazione che avesse l’effetto di rendere uniforme e omologato il servizio giustizia, tra i servizi fondamentali per ogni Governo. Un po’ tutti gli intervenuti hanno riconosciuto la peculiarità del “caso Rossano” e le “storture” derivate dalla applicazione della riforma, come il sindaco di Mistretta Liborio Porracciolo, secondo il quale: «vi è stata una precisa volontà di annientare le piccole realtà» facendo cenno anche al fatto che siano stati salvati alcuni Tribunali «vicini a qualche parlamentare di riferimento» dell’epoca. Stigmatizzato il diniego, finora espresso dal Ministro Bonafede di incontrare il Coordinamento anche dal sindaco di Vigevano Andrea Sala e dall’ex presidente del Consiglio Forense di Vigevano in collegamento telefonico, per i quali l’obiettivo è ora ottenere il rispetto del punto 12. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario del Coordinamento, Enzo Galazzo, che ha parlato di «denegata giustizia» e di «riforma pagliacciata». Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd, ha parlato di vera e propria «frustrazione» per i risultati della vicenda, spronando comunque a non demordere e dichiarandosi pronta a sostenere qualunque schieramento riesca a dare risposte di giustizia. Nel corso dei lavori si sono registrati anche gli interventi di Filomena Greco, sindaco di Cariati, che ha proposto una delibera consiliare di tutti i Comuni dell’ex giurisdizione di Rossano; l’avvocato Saverio Forciniti, l’avvocato Giuseppe Tagliaferro che hanno ricordato la passione e le tappe dell’intera vicenda, e l’avvocato Alfonso Rago.
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