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Falsi certificati di malattia, 7 indagati (tra cui 3 medici) a Lamezia

Le accuse contestate, a vario titolo, sono truffa, falso e interruzione di pubblico servizio ai danni dell’Asp di Catanzaro – I NOMI

Pubblicato il: 26/02/2019 – 12:46
Falsi certificati di malattia, 7 indagati (tra cui 3 medici) a Lamezia

LAMEZIA TERME Sette persone sono indagate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme con l’accusa, a vario titolo, di truffa, falso e interruzione di pubblico servizio ai danni dell’Asp di Catanzaro e dell’Inps. Si tratta di tre medici dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro in servizio a Lamezia Terme, un’insegnante, e due dipendenti di un call center. Le indagini della Guardia di finanza hanno preso piede nel 2017 a carico del medico di famiglia Ugo De Sarro, zio del presidente del consiglio comunale Francesco De Sarro, per riscontrare una violazione degli obblighi derivanti dall’incarico in convenzione conferito dall’Asp secondo i quali il medico avrebbe dovuto garantire almeno 15 ore settimanali di presenza ma si sarebbe assentato quotidianamente garantendo solo un’ora al giorno di presenza. Da questi primi accertamenti le fiamme gialle avrebbero riscontrato che durante le assenze del medico, la sua segretaria, Giulia Scalise, riceveva i pazienti e redigeva prescrizioni di farmaci, di esami specialistici e altri atti di competenza del dottore, pur non possedendo i titoli per l’esercizio della professione. Sui documenti l’indagata avrebbe apposto la firma apocrifa di De Sarro col consenso di quest’ultimo.
In seguito i finanzieri avrebbero accertato che un’insegnante, Sante Giovanni Pontillo, e due medici, Lorenzo Salvatore Antonio Di Cello, e Angelo Aldo Francesco Schicchi, si sarebbero rivolti a De Sarro per ottenere falsi certificati di malattia per assentarsi dal lavoro. Stesse richieste avrebbero fatto – trovando sponda da parte del medico e della sua segretaria – due dipendenti di un’azienda privata, Roberto Florean e Francesca Alessandra Torcasio.
A De Sarro sono contestati i reati di truffa aggravata, interruzione di pubblico servizio e falso. Alla segretaria sono contestati i reati di esercizio abusivo della professione medica e falso in concorso con il medico di base. Agli indagati che hanno chiesto e ottenuto il le false certificazioni di malattia è contestato i reati di truffa aggravata.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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