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Tim annuncia nuovi tagli, in 600 rischiano il posto di lavoro

Allarme dei sindacati delle telecomunicazioni per la gravissima situazione che potrebbe verificarsi all’Abramo Customer Care di Crotone: al via lo stato di agitazione

Pubblicato il: 26/02/2019 – 12:27
Tim annuncia nuovi tagli, in 600 rischiano il posto di lavoro

CROTONE «In vista dell’incontro odierno presso la Prefettura di Crotone, l’azienda Abramo Customer Care ci ha anticipato di aver ricevuto comunicazione di ulteriori tagli di volumi inerente il committente Tim». Lo rendono noto le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, secondo cui «al taglio di oltre il 20% dei volumi già affrontato tra fine 2018 e inizi 2019, e che hanno avuto la conseguenza di non veder rinnovati centinaia di contratti a termine e l’apertura di un fondo integrativo salariale su Crotone per riqualificare 83 lavoratori a tempo indeterminato presso altre attività, si aggiungerebbe questo ulteriore taglio che andrebbe ad intaccare pesantemente l’occupazione di una delle più grandi realtà lavorative della Calabria».
«CENTINAIA DI LAVORATORI IN ESUBERO» Le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uilcom Uil aggiungono: «Secondo i numeri forniti dall’azienda l’ulteriore taglio di volumi preannunciato da Tim comporterebbe per l’azienda Abramo Cc un calo complessivo del fatturato di circa 20 milioni di euro e un esubero di circa 600 unità sull’attuale personale in organico. Numeri spaventosi che preoccupano maggiormente se si tiene conto che a oggi il personale a tempo determinato in azienda, già pesantemente colpito dai precedenti tagli, ha numeri bassi e fortemente residuali. Siamo fortemente preoccupati per gli impatti occupazionali che deriverebbero sul territorio calabrese da questo ulteriore taglio annunciato da Tim, per questo abbiamo richiesto un incontro urgente all’azienda Abramo Cc, e a partire dall’incontro odierno in Prefettura a Crotone richiederemo l’intervento delle massime autorità istituzionali per scongiurare questo ulteriore dramma occupazionale per la nostra terra».
A RISCHIO L’INTERO SETTORE TLC CALABRIA Le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uilcom Uil annunciano stato di agitazione nell’azienda Abramo Customer Care, e rendono noto di aver «richiesto alle rispettive segreterie nazionali di intervenire urgentemente su Tim per richiamare la più grande azienda italiana del mondo delle telecomunicazioni ad una gestione responsabile degli appalti. La Calabria ha pagato un caro prezzo nei mesi scorsi, perdendo sull’intero territorio regionale complessivamente 900 lavoratori nel settore call center che lavoravano per attività dirette di Tim. L’ulteriore taglio annunciato ora andrà ad abbattersi sui lavoratori a tempo indeterminato operanti nell’azienda Abramo Cc, e per la nostra regione questo ulteriore prezzo da pagare potrebbe assumere – concludere i sindacati – i contorni di un vero e proprio dramma».
«BASTA CON GLI SLOGAN, INTERVENGA IL GOVERNO»  Durissime le dichiarazione dei segretari regionali al termine dell’incontro in prefettura. «Abbiamo approfittato dell’incontro con la Prefettura di Crotone, – dichiara Daniele Carchidi, segretario generale della Slc Cgil Calabria – per rilanciare i temi della vertenza del comparto delle telecomunicazioni calabrese. Un dramma sociale che la Calabria non può permettersi e su cui chiediamo con forza alle istituzioni, al governo di intervenire sulla più grande azienda italiana delle Telco al fine di bloccare questo approccio irresponsabile nella gestione degli appalti. La Calabria non può permettersi una perdita occupazionale di queste proporzioni».
«È intollerabile assistere – ha dichiarato Fabio Guerriero, segretario generale Uilcom Uil – silenti alla spoliazione della nostra terra. Tim, Poste, Alitalia, Ferrovie, Eni, Enel tutte aziende governate dallo Stato che abbandonano la Calabria e trasferiscono lavoro all’estero. È ora di smetterla con la politica degli slogan, i nostri giovani hanno bisogno del lavoro che c’è e che per scelte politiche viene destinato altrove. Chiamo ognuno alla propria responsabilità prima che la Calabria divenga un deserto di opportunità e la tomba delle speranze». «La crisi occupazionale generata in Calabria – ha dichiarato infine Francesco Canino, segretario generale Fistel Cisl – dalle scelte scellerate di Tim, va assolutamente contrastata dal Governo. Chiediamo al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio di interessarsi del problema e pretendere il rispetto dell’accordo anche da lui sottoscritto al Ministero del Lavoro l’11 giugno 2018 sul l’impegno alla responsabilità sociale».
La Calabria piange già 1500 lavoratori a tempo determinato da luglio a oggi nelle varie aziende di call center operanti in Calabria, altri 500 scadranno nei prossimi mesi e non saranno rinnovati. Ora anche 600 lavoratori a tempo indeterminato dell’azienda Abramo Cc impattati da una politica irresponsabile della più grande azienda italiana del comparto delle telecomunicazioni. I sindacati hanno rinnovato infine l’invito alla deputazione parlamentare calabrese al confronto pubblico convocato per il prossimo 11 marzo alle ore 10.30 presso la sala del consiglio della Provincia di Catanzaro.

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