VIBO VALENTIA Federica Chindamo, figlia di Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa il 5 maggio del 2016, ha ricevuto oggi il “Premio Nazionale Donna e Legalita’” per l’anno 2019. La cerimonia, organizzata nell’ambito del progetto “Io non ci sto… a vivere nella paura”, dall’Associazione Animed, che da diversi anni affronta i temi della violenza di genere, del bullismo e della legalità, si è svolta nell’auditorium della Scuola allievi agenti della Polizia di Stato di Vibo Valentia. Il premio è alla sua terza edizione: il primo anno ne sono stati insigniti i genitori di Fabiana Luzzi, uccisa a Corigliano Calabro; lo scorso anno il riconoscimento è andato al procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini. Quest’anno il premio è andato a Federica Chindamo, è scritto in una nota, «per il coraggio e la determinazione dimostrati nel pretendere di conoscere la verità sulla sorte della madre». Il riconoscimento le è stato consegnato dal questore di Vibo Valentia Andrea Grassi.
All’evento ha partecipato una folta rappresentanza di studenti provenienti anche da province limitrofe. A catturare la loro attenzione, le parole del procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo, dei giornalisti Carmelo Abbate e Arcangelo Badolati e del questore Grassi, oltre a quelle del presidente dell’Animed, Cinzia Falcone, che ha anche svolto il compito di moderare gli interventi. In platea erano presenti le massime autorità civili e militari della provincia: il commissario straordinario del Comune, il procuratore della Repubblica facente funzioni, il comandante provinciale della Guardia di finanza, il comandante della Capitaneria di Porto, rappresentanti della Prefettura, nonché funzionari e personale della Questura e della Polizia di Stato.
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