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Russo: «Maggiori investimenti per far ripartire la Calabria»
Appello del segretario generale di Cisl Calabria nel corso del workshop organizzato a Lamezia al governo nazionale e regionale: «Occorre sbloccare da subiti i cantieri»
Pubblicato il: 02/04/2019 – 15:03
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LAMEZIA TERME «Occorre rilanciare gli investimenti, pubblici e privati, in un disegno strategico che mette al centro alcuni driver, intesi come priorità delle politiche di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno». È il messaggio che, in sintesi, ha mandato il segretario generale della Cisl Calabria Tonino Russo nel corso della sua lunga relazione che ha introdotto i lavori del workshop “Le politiche per il lavoro, gli investimenti per la crescita, le infrastrutture per lo sviluppo. Il nostro progetto per la Calabria”. Un messaggio, quello del leader della Cisl, rivolto soprattutto a governo nazionale e regionale ma anche agli attori che operano sul territorio come Rfi e Anas i cui rappresentati, rispettivamente Enzo Macello e Giuseppe Ferrara, sono intervenuti nel dibattito. Un appello dunque che Russo ha sollevato per invertire il trend negativo che ancora caratterizza la dinamica economica della regione. «La Calabria continua a registrare dati negativi – ha detto – sia sotto il profilo dell’occupazione che su quello della povertà. Una situazione che costringe molti giovani soprattutto quelli con un profilo alto ad abbandonare la regione». E a questo proposito Russo ha messo in fila, nella sua dettagliata relazione, i numeri di quello che ha definito «un quadro drammatico in cui versa la regione».
Ma il senso vero dell’appuntamento della Cisl, ha tenuto a precisare Russo «resta quello di concordare una strategia comune per far uscire la Calabria dal cono d’ombra in cui è precipitata». Da qui la presenza attiva al workshop di Natale Mazzuca (presidente di Unindustria Calabria) e Klaus Algieri (presidente di Unioncamere Calabria) ma anche dello stesso governatore della Calabria Mario Oliverio che sono intervenuti nel dibattito. «Serve uno sforzo per la costruzione di una alleanza – ha detto a questo proposito Russo, citando il segretario generale aggiunto Gigi Sbarra che ha concluso i lavori – che punti alla crescita sociale ed economica del territorio. Istituzioni, sindacato e associazioni datoriali dentro lo stesso perimetro di progettazione».
«Occorre lavorare insieme – ha precisato – per rompere il muro invalicabile della rassegnazione che sembra essersi inesorabilmente impadronito di tutti e di tutto».
Per Russo la chiave per «creare lavoro vero e sviluppo» resta quello del rilancio degli investimenti finalizzati «a potenziare le infrastrutture che rappresentano le precondizioni per generare economia sul territorio».
Elencando le misure da prevedere per il rilancio socio-economico della Calabria (dal Piano regionale per il lavoro agli interventi sul Porto di Gioia Tauro) il leader regionale della Cisl è tornato sul tema degli investimenti infrastrutturali. «Molti progetti ci sono e sono finanziati – afferma – ma sono fermi per diverse responsabilità. Noi chiediamo che si intervenga rapidamente per far ripartire proprio quei cantieri». Ma in generale, secondo il segretario generale «occorre fare di più. Ne siamo pienamente consapevoli». E per questo Russo ha offerto la piena disponibilità del sindacato. «La Cisl è qui – ha detto -. Per dare futuro al lavoro. Perché se ci allontaniamo dalle altre ‘periferie’ di Europa ci sono cause, sicuramente cause esogene, per la contrazione degli investimenti e per politiche macro-economiche poco favorevoli, ma ci sono anche cause endogene, legate soprattutto alle inefficienze ed ai ritardi che da troppo tempo contraddistinguono la nostra capacità di realizzazione degli investimenti e la qualità della spesa».
«Consapevoli delle tante ombre – ha concluso Russo – ripartiamo dalle luci, dalle buone prassi, dai nostri punti di forza, dal capitale umano, dai nostri giovani costretti ad abbondare la propria terra, costruendo percorsi di crescita sociale e sviluppo economico ed occupazionale per il presente ed il futuro».
OLIVERIO: «SU GIOIA IL GOVERNO NON HA MESSO UN EURO» «Ho apprezzato molto questa iniziativa della Cisl, perché pone al centro dell’attenzione problematiche vitali per la Calabria». Lo ha detto Mario Oliverio nel corso del suo intervento al convegno della Cisl di Lamezia. «Stiamo lavorando molto sul versante delle infrastrutture – ha aggiunto – , stiamo investendo molto per recuperare ritardi decennali. Abbiamo investito sulla ferrovia jonica, con i lavori già iniziati, stiamo spingendo perché l’Alta velocità da Salerno a Reggio Calabria, sulle Trasversali, sulla statale 106 con lo sblocco del megalotto Sibari-Roseto bloccato da oltre 10 anni, stiamo lavorando su nuovi interventi, sulla variante Crotone-Catanzaro che può togliere dall’isolamento una vasta area interna, stiamo investendo molto sul sistema aeroportuale con la creazione di una società unica e di gestione e con un rilancio complessivo del sistema aeroportuale calabrese».
Secondo Oliverio, «le infrastrutture sono decisive per la Calabria». E in merito alla vicenda del porto di Gioia Tauro il governatore precisa: «L’accordo dei privati è un fatto importante, vorrei sottolinearlo». «Ho apprezzato anche la visita di Toninelli – ha sottolineato Oliverio – ma io ho apprezzato soprattutto l’accordo tra i privati e qui non c’è un euro del governo. Aspetto che parta l’Accordo di programma quadro che abbiamo sottoscritto con il governo per 150 milioni, accordo che è ancora inattuato, così come aspetto che si recuperi il porto di Gioia Tauro nella Via della Seta, perché una grande infrastruttura portale come Gioia Tauro merita di essere la prima porta d’accesso nel traffico delle merci nel Mediterraneo, traffico nel quale c’è molto di produzione cinese».
«L’accordo tra privati è importante – ha affermato ancora il governatore – perché c’è un grande armatore che adesso ha un porto che gestisce direttamente e questo indubbiamente è un grande vantaggio. Ripeto, saluto positivamente questa scelta, ma il governo deve fare ancora la sua parte, noi attendiamo fatti». «Il Consiglio dei ministri – ha concluso – è benvenuto: se il Cdm viene qui per annunciare alla Calabria che c’è una correzione negli accordi Italia-Cina per includere il porto di Gioia Tauro sarebbe un fatto molto più importante e molto più concreto».
MAZZUCA: «INVESTIMENTI FERMI AL PALO» «Se guardiamo i dati dell’Ocse e dell’Istat, è un bollettino di guerra». Natale Mazzuca presidente di Unindustria Calabria ha analizzato la situazione che sta caratterizzando la congiuntura economica del Paese e della Calabria.
«L’Italia è in recessione – ha detto – ci sono problemi e bisogna agire immediatamente. Credo che anche per il Mezzogiorno e la Calabria abbiamo varie opportunità, ma non devono più restare solo opportunità: bisogna scaricarle sul territorio». «Mi riferisco al famoso Masterplan tra governo e Regione – ha aggiunto – con progetti che non hanno ancora fatto nessun passo avanti, e questo fa emergere una difficoltà burocratica e amministrativa che di fatto blocca anche l’azione dello sviluppo e della crescita e l’azione imprenditoriale». «Come Confindustria – ha concluso Mazzuca – insistiamo nel dire che bisogna scaricare sul territorio 26 miliardi di risorse per le opere pubbliche e le infrastrutture che sono fondamentali per aprire occasioni di sviluppo e produrre migliaia di posti di lavoro».
ALGERI: «COMPLETIAMO LE OPERE GIÀ PREVISTE» «È una giornata straordinaria per la Calabria visto che da tempo un sindacato non organizzava un momento di riflessione come quello messo in piedi dalla Cisl ». Lo ha detto Klaus Algeri, presidente di Unioncamere Calabria che offrendo uno spaccato del mondo imprenditoriale calabrese ha sostenuto: «da anni la fotografia delle imprese resta immutato con
un terziario che rappresenta il 60% delle aziende della regione». Un quadro statico che non è sufficientemente aiutato dalla politica. Ad iniziare dagli investimenti. Su questo punto Algeri rivolgendosi ai rappresentanti di Anas e Rfi ha rivolto una richiesta: «basta presentare nuovi progetti». «Molto più utile dare seguito a quelli fermi da anni – ha sottolineato – non certamente per responsabilità degli enti locali che hanno tutto l’interessa a vederli concludersi». Secondo Algeri, «c’è una volontà politica nazionale che ci considera ultimi». Da qui l’appello: «Realizziamo quelle opere che sono state già programmate come la conclusione dei lavori della 106». E dal mondo dell’imprenditoria l’invito alla politica a «farsi da parte». «Come imprenditori – ha concluso – chiediamo di lasciarci liberi di lavorare».
SBARRA: «INERZIA DEL GOVERNO SUL FRONTE DEL LAVORO» «L’obiettivo di una crescita sostenuta, stabile, duratura richiede investimenti produttivi e redistribuzione: non ci sono scorciatoie». Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, che ha concluso i lavori del convegno “Il nostro progetto per la Calabria”. «Bisogna agire – ha aggiunto – sulle leve delle infrastrutture, delle politiche industriali e del lavoro, di una fiscalità capace di rilanciare capitale produttivo e consumi dove maggiori sono le potenzialità di crescita. La Cisl chiede un netto cambio di marcia nelle politiche economiche del Governo, con misure e risorse adeguate nel decreto crescita e nello sblocca cantieri. Già troppi i ritardi».
Secondo Sbarra «c’è una questione lavoro da affrontare con la massima urgenza e al riparo da scontri di maggioranza». «Assolutamente inconcepibile – ha tuonato – l’inerzia con cui si affronta questo tema: si cominci a sbloccare il decreto interministeriale sugli ammortizzatori già finanziati per le 18 aree di crisi complesse. Da mesi si assiste a uno stallo insensato, che lascia a reddito zero oltre 60 mila lavoratori». Per il segretario generale aggiunto della Cisl, «bisogna dare gambe solide alla coerenza e aprire a una grammatica partecipata dello sviluppo».
«Per il Sud – ha sottolineato il sindacalista – significa tornare allo spirito della programmazione negoziata, ricollegare l’azione pubblica ai bisogni e alle aspettative di territori flagellati da divari inaccettabili. Vuol dire richiamare alla responsabilizzazione le amministrazioni, implementare strumenti partecipati di controllo, ma anche mettere in campo risorse e strumenti sufficienti per il riscatto sociale e produttivo. Servono strategie specifiche, con risorse aggiuntive e buona qualità della spesa su progetti che rilancino occupazione, competitività e benessere sociale».
«Un meridione guadagnato alla crescita – ha detto ancora – è la frontiera avanzata della sfida nazionale per lo sviluppo». Per questo ha concluso Sbarra «Cgil, Cisl, Uil scenderanno in piazza in maniera unitaria a Reggio Calabria il 22 giugno in una grande manifestazione nazionale per invocare un radicale cambio di rotta nelle politiche per il Mezzogiorno e per il lavoro».
Ma il senso vero dell’appuntamento della Cisl, ha tenuto a precisare Russo «resta quello di concordare una strategia comune per far uscire la Calabria dal cono d’ombra in cui è precipitata». Da qui la presenza attiva al workshop di Natale Mazzuca (presidente di Unindustria Calabria) e Klaus Algieri (presidente di Unioncamere Calabria) ma anche dello stesso governatore della Calabria Mario Oliverio che sono intervenuti nel dibattito. «Serve uno sforzo per la costruzione di una alleanza – ha detto a questo proposito Russo, citando il segretario generale aggiunto Gigi Sbarra che ha concluso i lavori – che punti alla crescita sociale ed economica del territorio. Istituzioni, sindacato e associazioni datoriali dentro lo stesso perimetro di progettazione».
«Occorre lavorare insieme – ha precisato – per rompere il muro invalicabile della rassegnazione che sembra essersi inesorabilmente impadronito di tutti e di tutto».
Per Russo la chiave per «creare lavoro vero e sviluppo» resta quello del rilancio degli investimenti finalizzati «a potenziare le infrastrutture che rappresentano le precondizioni per generare economia sul territorio».
Elencando le misure da prevedere per il rilancio socio-economico della Calabria (dal Piano regionale per il lavoro agli interventi sul Porto di Gioia Tauro) il leader regionale della Cisl è tornato sul tema degli investimenti infrastrutturali. «Molti progetti ci sono e sono finanziati – afferma – ma sono fermi per diverse responsabilità. Noi chiediamo che si intervenga rapidamente per far ripartire proprio quei cantieri». Ma in generale, secondo il segretario generale «occorre fare di più. Ne siamo pienamente consapevoli». E per questo Russo ha offerto la piena disponibilità del sindacato. «La Cisl è qui – ha detto -. Per dare futuro al lavoro. Perché se ci allontaniamo dalle altre ‘periferie’ di Europa ci sono cause, sicuramente cause esogene, per la contrazione degli investimenti e per politiche macro-economiche poco favorevoli, ma ci sono anche cause endogene, legate soprattutto alle inefficienze ed ai ritardi che da troppo tempo contraddistinguono la nostra capacità di realizzazione degli investimenti e la qualità della spesa».
«Consapevoli delle tante ombre – ha concluso Russo – ripartiamo dalle luci, dalle buone prassi, dai nostri punti di forza, dal capitale umano, dai nostri giovani costretti ad abbondare la propria terra, costruendo percorsi di crescita sociale e sviluppo economico ed occupazionale per il presente ed il futuro».
OLIVERIO: «SU GIOIA IL GOVERNO NON HA MESSO UN EURO» «Ho apprezzato molto questa iniziativa della Cisl, perché pone al centro dell’attenzione problematiche vitali per la Calabria». Lo ha detto Mario Oliverio nel corso del suo intervento al convegno della Cisl di Lamezia. «Stiamo lavorando molto sul versante delle infrastrutture – ha aggiunto – , stiamo investendo molto per recuperare ritardi decennali. Abbiamo investito sulla ferrovia jonica, con i lavori già iniziati, stiamo spingendo perché l’Alta velocità da Salerno a Reggio Calabria, sulle Trasversali, sulla statale 106 con lo sblocco del megalotto Sibari-Roseto bloccato da oltre 10 anni, stiamo lavorando su nuovi interventi, sulla variante Crotone-Catanzaro che può togliere dall’isolamento una vasta area interna, stiamo investendo molto sul sistema aeroportuale con la creazione di una società unica e di gestione e con un rilancio complessivo del sistema aeroportuale calabrese».
Secondo Oliverio, «le infrastrutture sono decisive per la Calabria». E in merito alla vicenda del porto di Gioia Tauro il governatore precisa: «L’accordo dei privati è un fatto importante, vorrei sottolinearlo». «Ho apprezzato anche la visita di Toninelli – ha sottolineato Oliverio – ma io ho apprezzato soprattutto l’accordo tra i privati e qui non c’è un euro del governo. Aspetto che parta l’Accordo di programma quadro che abbiamo sottoscritto con il governo per 150 milioni, accordo che è ancora inattuato, così come aspetto che si recuperi il porto di Gioia Tauro nella Via della Seta, perché una grande infrastruttura portale come Gioia Tauro merita di essere la prima porta d’accesso nel traffico delle merci nel Mediterraneo, traffico nel quale c’è molto di produzione cinese».
«L’accordo tra privati è importante – ha affermato ancora il governatore – perché c’è un grande armatore che adesso ha un porto che gestisce direttamente e questo indubbiamente è un grande vantaggio. Ripeto, saluto positivamente questa scelta, ma il governo deve fare ancora la sua parte, noi attendiamo fatti». «Il Consiglio dei ministri – ha concluso – è benvenuto: se il Cdm viene qui per annunciare alla Calabria che c’è una correzione negli accordi Italia-Cina per includere il porto di Gioia Tauro sarebbe un fatto molto più importante e molto più concreto».
MAZZUCA: «INVESTIMENTI FERMI AL PALO» «Se guardiamo i dati dell’Ocse e dell’Istat, è un bollettino di guerra». Natale Mazzuca presidente di Unindustria Calabria ha analizzato la situazione che sta caratterizzando la congiuntura economica del Paese e della Calabria.
«L’Italia è in recessione – ha detto – ci sono problemi e bisogna agire immediatamente. Credo che anche per il Mezzogiorno e la Calabria abbiamo varie opportunità, ma non devono più restare solo opportunità: bisogna scaricarle sul territorio». «Mi riferisco al famoso Masterplan tra governo e Regione – ha aggiunto – con progetti che non hanno ancora fatto nessun passo avanti, e questo fa emergere una difficoltà burocratica e amministrativa che di fatto blocca anche l’azione dello sviluppo e della crescita e l’azione imprenditoriale». «Come Confindustria – ha concluso Mazzuca – insistiamo nel dire che bisogna scaricare sul territorio 26 miliardi di risorse per le opere pubbliche e le infrastrutture che sono fondamentali per aprire occasioni di sviluppo e produrre migliaia di posti di lavoro».
ALGERI: «COMPLETIAMO LE OPERE GIÀ PREVISTE» «È una giornata straordinaria per la Calabria visto che da tempo un sindacato non organizzava un momento di riflessione come quello messo in piedi dalla Cisl ». Lo ha detto Klaus Algeri, presidente di Unioncamere Calabria che offrendo uno spaccato del mondo imprenditoriale calabrese ha sostenuto: «da anni la fotografia delle imprese resta immutato con
un terziario che rappresenta il 60% delle aziende della regione». Un quadro statico che non è sufficientemente aiutato dalla politica. Ad iniziare dagli investimenti. Su questo punto Algeri rivolgendosi ai rappresentanti di Anas e Rfi ha rivolto una richiesta: «basta presentare nuovi progetti». «Molto più utile dare seguito a quelli fermi da anni – ha sottolineato – non certamente per responsabilità degli enti locali che hanno tutto l’interessa a vederli concludersi». Secondo Algeri, «c’è una volontà politica nazionale che ci considera ultimi». Da qui l’appello: «Realizziamo quelle opere che sono state già programmate come la conclusione dei lavori della 106». E dal mondo dell’imprenditoria l’invito alla politica a «farsi da parte». «Come imprenditori – ha concluso – chiediamo di lasciarci liberi di lavorare».
SBARRA: «INERZIA DEL GOVERNO SUL FRONTE DEL LAVORO» «L’obiettivo di una crescita sostenuta, stabile, duratura richiede investimenti produttivi e redistribuzione: non ci sono scorciatoie». Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, che ha concluso i lavori del convegno “Il nostro progetto per la Calabria”. «Bisogna agire – ha aggiunto – sulle leve delle infrastrutture, delle politiche industriali e del lavoro, di una fiscalità capace di rilanciare capitale produttivo e consumi dove maggiori sono le potenzialità di crescita. La Cisl chiede un netto cambio di marcia nelle politiche economiche del Governo, con misure e risorse adeguate nel decreto crescita e nello sblocca cantieri. Già troppi i ritardi».
Secondo Sbarra «c’è una questione lavoro da affrontare con la massima urgenza e al riparo da scontri di maggioranza». «Assolutamente inconcepibile – ha tuonato – l’inerzia con cui si affronta questo tema: si cominci a sbloccare il decreto interministeriale sugli ammortizzatori già finanziati per le 18 aree di crisi complesse. Da mesi si assiste a uno stallo insensato, che lascia a reddito zero oltre 60 mila lavoratori». Per il segretario generale aggiunto della Cisl, «bisogna dare gambe solide alla coerenza e aprire a una grammatica partecipata dello sviluppo».
«Per il Sud – ha sottolineato il sindacalista – significa tornare allo spirito della programmazione negoziata, ricollegare l’azione pubblica ai bisogni e alle aspettative di territori flagellati da divari inaccettabili. Vuol dire richiamare alla responsabilizzazione le amministrazioni, implementare strumenti partecipati di controllo, ma anche mettere in campo risorse e strumenti sufficienti per il riscatto sociale e produttivo. Servono strategie specifiche, con risorse aggiuntive e buona qualità della spesa su progetti che rilancino occupazione, competitività e benessere sociale».
«Un meridione guadagnato alla crescita – ha detto ancora – è la frontiera avanzata della sfida nazionale per lo sviluppo». Per questo ha concluso Sbarra «Cgil, Cisl, Uil scenderanno in piazza in maniera unitaria a Reggio Calabria il 22 giugno in una grande manifestazione nazionale per invocare un radicale cambio di rotta nelle politiche per il Mezzogiorno e per il lavoro». Argomenti
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