di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Multe illecitamente cancellate per amici e sostenitori.
La Corte dei Conti si è pronunciata sulle responsabilità erariali derivanti dal procedimento penale denominato “Multopoli” relativo all’annullamento illegittimo di alcune sanzioni stradali. La Corte dei Conti ha condannato Giuseppe Antonio Salerno, Salvatore Tarantino, Massimo Lomonaco, Luigi sacco, Rocco Cristallo e Maria Teresa De Masi al pagamento di una somma complessiva di 2.931,01 euro. Assolti tutti gli altri compreso il sindaco Sergio Abramo e l’ex assessore comunale Domenico Tallini.
L’azione della Procura regionale della Corte dei conti nasceva da una nota del 28 novembre 2015 con la quale la Procura della Repubblica di Catanzaro comunicava di avere esercitato un’azione penale nei confronti amministratori comunali e pubblici ufficiali coinvolti in quella che è stata convenzionalmente denominata operazione “Multopoli” che prendeva le mosse da una serie di illeciti nati in seguito all’illegittimo annullamento di verbali con sanzioni per violazioni del codice della strada avvenuti tra il 2012 e il 2013. Il procuratore regionale aveva distinte due fattispecie di danno erariale: uno riferito agli annullamenti illegittimi e imputato a Salvatore Tarantino, Giuseppe Salerno, Amedeo Cardamone (cioè i vertici delle Polizia Municipale) Sergio Abramo, Stefania Logiudice, Massimo Lomonaco, Carlo Nisticò, Domenico Tallini (in veste di amministratori pubblici del Comune di Catanzaro); un’altro riferito al danno dovuto agli annullamenti illegittimi delle multe operati dagli agenti della Polizia municipale che non stati oggetti di imputazione penale.
Per quanto riguarda il primo caso di danno erariale, secondo la Procura regionale vi sono 45 episodi di annullamento di multe per un importo totale di 4.581,00 euro più 164 euro per quattro verbali mai elevati pur in presenza di una accertata trasgressione.
LO GIUDICE RISARCISCE IL COMUNE CON UN BONIFICO Rispetto, invece, alle multe annullate dagli agenti e dagli ausiliari del traffico, con la concorrente responsabilità omissiva dei vertici della Municipale Salerno Tarantino e Cardamone, il danno ammonterebbe a 118.473,00 euro.
Secondo i giudici per quanto riguarda i quattro verbali da 164 euro, non possono essere presi in considerazione perché non è possibile «individuare i soggetti ai quale imputare tale generica responsabilità» e non è stato individuato l’agente che aveva in carico il bollettino né il numero del preavviso di verbale. Il danno da valutare resta di 4.581,00 euro ai quali sottrarre 207 euro la Stefania Logiudice ha provveduto a risarcire al Comune con un bonifico effettuato il 17 settembre 2018. Di conseguenza cessa la materia del contendere per Stefania Lo Giudice.
LA POSIZIONE DI ABRAMO E TALLINI Il sindaco Sergio Abramo viene citato per due episodi: uno in cui avrebbe chiesto di togliere 10 multe emesse vicino allo stadio in occasione di una partita di calcio il 18 ottobre 2013 e un secondo caso nel quale avrebbe chiesto l’annullamento di due multe elevate nei suoi confronti. Il Collegio ritiene di «dover rigettare la richiesta di condanna non ravvisando nella condotta tenuta dall’Abramo il requisito minimo richiesto della colpa grave, necessario per contestargli una responsabilità erariale».
Stesse valutazioni per il consigliere Carlo Nisticò e per Domenico Tallini.
POSIZIONI DI RESPONSABILITA’ Secondo i giudici della Corte dei Conti i soggetti maggiormente coinvolti sono il generale Salerno e il tenente colonnello Tarantino. Il primo per aver «proceduto all’annullamento dei verbali di contestazione immediata o già notificati per i quali… il potere di archiviazione spetta al Prefetto o al giudice di Pace». Tarantino per avere «accolto le sollecitazioni degli amministratori e di amici» ed essere intervenuto direttamente sugli agenti accertatori suggerendo anche le motivazioni da porre ai ricorsi per annullare le contravvenzioni.
Responsabile anche l’ex consigliere comunale Lomonaco (che non si è costituito in giudizio) che «legato da un rapporto di servizio onorario con il Comune, con il suo comportamento consistito in attività di sollecito e di pressione nei confronti di Tarantino e degli agenti accertatori, ha impedito la riscossione da parte dell’ente locale» delle entrate derivanti dalle sanzioni stradali. Altrettanto responsabili sono da ritenere, per la Corte, gli agenti Rocco Cristallo, Luigi Sacco e Maria Teresa De Masi (non costituta in giudizio) «che si sono prestati e hanno favorito l’illegittimo annullamento dei preavvisi elevati dagli stessi».
Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Pino Pitaro, Nunzio Raimondi, Francesco Rotundo, Francesco La Salvia, Domenico Grisolia, Giacomo Carbone.
(a.truzzolillo@corrierecal.it)
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