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Decreto sanità, Oliverio presenta ricorso alla Consulta e protesta alla Camera – VIDEO
La giunta regionale formalizza l’opposizione al provvedimento del governo. Il presidente calabrese in commissione a Montecitorio: «Non mi interessa l’intesa con l’esecutivo sulle nomine»
Pubblicato il: 14/05/2019 – 16:54
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CATANZARO L’annuncio si è trasformato in un atto concreto. La Giunta regionale della Calabria – così come riporta una nota della Regione – ha formalizzato oggi il ricorso alla Corte costituzionale contro il “decreto Calabria”, approvato dal Consiglio dei ministri, che introduce nuove morme nella gestione della sanità calabrese. Il governatore Oliverio dà dunque seguito all’annuncio fatto a poche ore dalla seduta del Cdm a Reggio Calabria.
Il ricorso alla Consulta è solo l’ultimo braccio di ferro tra la Regione e il ministero della Salute guidato da Giulia Grillo. Il Decreto sanità, tra le altre cose, toglie alla Cittadella il potere di effettuare le nomine al vertice delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione per un periodo di 18 mesi. Tra le altre misure, è inoltre previsto un aumento di circa 50mila euro degli stipendi dei manager. Una misura, quest’ultima, fortemente contestata da Oliverio.
«IL PARLAMENTO RIFLETTA» «Chiedo al Parlamento di riflettere non guardando le appartenenze politiche. La Calabria è una regione dell’Italia, non è il Burundi. Non sono mai stato convocato dal Ministro della Salute, che è interessata a parlare solo con i commissari» ha detto Oliverio, nel corso della sua audizione in commissione Affari sociali della Camera. Il governatore ha chiarito «Non mi interessa l’intesa con l’esecutivo sulle nomine. Il governo può già nominare i manager in autonomia. La sanità in Calabria è commissariata dal 30 luglio 2010. Abbiamo una carenza di oltre 1400 medici. Sono dieci anni di commissariamento di cui 8 con blocco di assunzioni. Con Quota100 la situazione crollerà».
«RUOLO DA COMMISSARIO PROIBITO AI CALABRESI, NON ABBIAMO LA ROGNA» E poi, ha aggiunto «In questo Decreto straordinario non c’è nulla che tratti il cuore della sofferenza della sanità calabrese, ossia: la carenza di personale. C’è un aumento di circa 790mila euro di indennità per i commissari a carico dei calabresi, poiché la nomina dei commissari riguarderà dirigenti di fuori regione con la motivazione, scritta nella relazione, che io ritengo personalmente inaccettabile, in cui si legge che “è auspicabile che i soggetti scelti provengano al di fuori dal contesto professionale e ambientale della regione”». Un criterio inaccettabile per il governatore, che ha tuonato «non posso accettare, in qualità di presidente della mia terra -di catalogare i professionisti calabresi come incompetenti o qualcosa di più, magari carichi di rognosa criminalità o illegalità. Non va bene e siccome sono atti parlamentari, io respingo questa impostazione». Per Oliverio si tratta di un decreto «che non fa altro che buttare fango sulla Calabria». E poi ha rivendicato «Noi avevamo avviato una manifestazione d’interesse Oliverio – che attingeva dall’Albo nazionale per la selezione dei Direttori generali. Il Decreto straordinario revoca le procedure già avviate e permette ai commissari di andare oltre l’Albo nazionale. Vorrei capire la ratio di questa
impostazione”»
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