Ultimo aggiornamento alle 10:22
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Morti bianche sul lavoro, Russo: «In Calabria una strategia chiara di prevenzione»

Il segretario generale di Cisl Calabria sul record di incidenti mortali sul lavoro in regione. E un seminario si è tenuto a Crotone

Pubblicato il: 14/05/2019 – 11:59
Morti bianche sul lavoro, Russo: «In Calabria una strategia chiara di prevenzione»

LAMEZIA TERME «Il triste primato delle morti bianche sul lavoro registrate in Calabria non può passare inosservato. Ma deve divenire un elemento di profonda riflessione per tutti gli attori istituzionali e politici per mettere in atto strategie complessive di prevenzione delle cause». Lo afferma Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria commentando i dati diffusi dall’osservatorio statistico dei consulenti del Lavoro che ha mappato gli incidenti avvenuti nel biennio 2017-2018 nelle varie province italiane. «Da quei dati – sottolinea Russo – ben due province calabresi Crotone e Vibo rientrano tra le prime cinque aree del Paese dove sono avvenuti incidenti con esiti mortali. E il Crotonese addirittura risulta essere in testa a questo drammatico fenomeno che disintegra i sogni e i progetti di vita di intere famiglie gettando nel dolore e nella disperazione chi li subisce». «Ha detto bene la nostra segretaria generale Annamaria Furlan – prosegue – che “non si può e non si deve morire di lavoro”. Un principio che vale soprattutto in una regione come la nostra in cui i fenomeni del precariato e del lavoro nero sono così estesi da far accettare ai lavoratori la compressione di diritti essenziali quali quelli ad avere condizioni minime di sicurezza in cui operare». Per fronteggiare questa emergenza che Russo definisce «ormai strutturale in Calabria» occorre una visione complessiva del fenomeno. «Sono necessari – conclude – interventi diretti ad innalzare il livello di formazione degli imprenditori in tema di sicurezza sui posti di lavoro, ma anche azioni di contrasto vero al lavoro nero ed evitare meccanismi di affidamento dei lavori in regime di subappalti rincorrendo solo il massimo ribasso. Sono sistemi come questi che trasformano occasioni di lavoro per i calabresi in drammi familiari. Come Cisl ci stiamo battendo da anni per far passare questo messaggio: il rispetto della vita viene prima di qualsiasi esigenza economica. Per questo siamo pronti a confrontarci con le istituzioni per esporre nel dettaglio le nostre idee e le nostre soluzioni per evitare che in Calabria altre tragedie possano ripetersi».
E A CROTONE UN SEMINARIO SULLA PREVENZIONE «Insieme a Inail ed Ebac  continueremo a fare la nostra parte. Ma il Governo inizi a lavorare sul serio attorno al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro». Cgil, Cisl e Uil non mollano la presa. E rilanciano: «le morti bianche rappresentano ancora un’emergenza regionale e nazionale rispetto alla quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità». «Proprio in questi giorni, nei territori calabresi – è detto nella nota – le organizzazioni sindacali, l’Inail e l’Ente bilaterale artigianato Calabria sono impegnate a illustrare gli esiti del progetto “Una sicurezza di ferro”, iniziativa che mira a sensibilizzare le aziende su due questioni nevralgiche per il contrasto degli infortuni: la formazione e l’informazione. La formazione degli operatori del settore nel campo della prevenzione e l’informazione su tutte le dinamiche, i protocolli di sicurezza e gli strumenti da utilizzare che dovrebbero essere applicati per impedire che si verifichino tragedie evitabilissime». «Ieri, in particolare – comunica la nota – nella sede della Camera di commercio di Crotone, su questi temi si sono soffermati Raffaele Mammoliti (segretario della Cgil Area Vasta di Catanzaro, Crotone e Vibo), Francesco Mingrone (segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia) e Fabio Tomaino (segretario generale Uil Crotone) nel corso di un seminario sul tema della prevenzione di infortuni e malattie professionali organizzato nell’ambito del progetto “Una sicurezza di ferro”. Ad affrontare gli aspetti tecnici della questione, con tutti i risvolti del caso è Andrea Monteleone (direttore dell’Ebac Calabria). Per approfondire il merito dei rischi connessi alle patologie professionali è stato invitato a relazionare il dottore Giuseppe Franchino, dirigente medico dell’Inail, prima che venissero affidate le conclusioni del dibattito a Paolo Tramonti, vice presidente di Fondartigianato. Il dato più significativo emerso dal confronto: la provincia di Crotone, in Italia, resta quella con il maggior numero per infortuni mortali. E una seconda provincia calabrese, quella di Vibo Valentia, è al sesto posto in Italia per numero di infortuni dalle conseguenze gravi».
Secondo i sindacati, «il Governo centrale deve focalizzare la sua attenzione su questa emergenza e smetterla di ridurre il proprio impegno economico a favore dell’azione di formazione e prevenzione svolta dall’Inail che ormai da anni non è più solo Ente Assicuratore ma pilastro del Sistema Integrato di Salute e Sicurezza. Al tempo stesso, la Regione deve assumersi le proprie responsabilità, prodigandosi per assolvere alla propria funzione di indirizzo e programmazione,  attraverso l’attività di vigilanza che le Asp dovrebbero garantire nei territori».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x