di Pietro Bellantoni
LAMEZIA TERME Fratelli quasi fratellisti. Dopo tanto peregrinare, Pino e Tonino Gentile sono forse riusciti a trovare una nuova casa. Falliti i tentativi di ostacolare la candidatura di Mario Occhiuto, e tramontata l’ipotesi di una nuova avventura politica con la Lega, i due politici cosentini sembrano sempre più vicini a Fratelli d’Italia.
La trattativa, già a uno stadio avanzato, sarebbe stata chiusa giovedì scorso a Roma, al termine di un incontro riservato con Giorgia Meloni.
Quello della leader di FdI sarebbe stato però un sì condizionato ai risultati elettorali delle Europee. Meloni, in pratica, prima di concedere il pass per il suo partito, vuole vedere il cammello. I Gentile e tutta la loro area avrebbero perciò assicurato il loro sostegno nelle urne, dal quale dipende la loro adesione definitiva a una formazione politica che, in Italia e in Calabria, punta a superare Forza Italia e a diventare la seconda gamba del centrodestra, dietro l’irraggiungibile Salvini.
I Gentile, in passato e con qualche eccezione (come le Politiche 2018), hanno sempre mosso un numero considerevole di voti. Anche stavolta non saranno soli, dal momento che il loro contributo elettorale andrebbe a sommarsi a quello dell’ala catanzarese che fa capo a Piero Aiello e ai “suoi” consiglieri comunali, tra cui il presidente dell’assemblea Marco Polimeni. Nella Sibaritide, invece, i Gentile contano sull’appoggio del candidato a sindaco Giuseppe Graziano, mentre a Vibo su quello dell’ex consigliere regionale Alfonsino Grillo.
Dell’operazione non faranno invece parte i consiglieri regionali ex Ncd Baldo Esposito e Giovanni Arruzzolo: il primo, in virtù di accordi pregressi, avrebbe ribadito la volontà di votare per il candidato di Forza Italia Martusciello, per poi aderire al nuovo progetto subito dopo le Europee; il secondo è invece sempre più vicino al partito di Berlusconi per via del forte feeling instaurato con il deputato azzurro Ciccio Cannizzaro.
LE MOTIVAZIONI I Gentile avrebbero motivato la loro volontà di cambiare aria a causa del poco spazio trovato in Fi, dove a fare il bello e il cattivo tempo sono Jole Santelli e altri due fratelli (acerrimi nemici dei primi due), Roberto e Mario Occhiuto. La candidatura di quest’ultimo alla guida della Regione, deliberata all’unanimità dal coordinamento regionale (nel quale l’area Gentile non era rappresentata) e ribadita con forza nel corso della convention di Lamezia Terme, avrebbe infine spinto Pino e Tonino ad accelerare il trasloco, prima di rimanere definitivamente fuori dai giochi.
GLI ALTRI FRATELLISTI Per i Gentile si tratterebbe solo dell’ultima transumanza, dopo decenni passati a saltare da un partito all’altro. Solo per restare ai tempi recenti, i due germani e la loro area negli ultimi due anni sono stati sostenitori dei governi Renzi e Gentiloni (con Ncd) e, alle Politiche del 2018, di Forza Italia. Ora l’ultima giravolta, ovvero come passare con estrema naturalezza dal centrosinistra alla destra dura e pura.
Non si può dire, tuttavia, che la imminente adesione dei reietti berlusconiani sia stata accolta con gioia dai fratellisti della prima ora. Tra i più perplessi ci sarebbe il consigliere regionale Fausto Orsomarso. Wanda Ferro, proposta dal partito come candidata presidente per l’intero centrodestra e unica parlamentare calabrese di FdI, non si sarebbe invece opposta; o, quanto meno, le sue eventuali rimostranze non avrebbero sortito effetti.
LA MACEDONIA Resta da capire, adesso, quale sia l’identità del partito di Meloni, capace, nell’ultimo anno, di accogliere – in modo diretto o tramite la federazione con il movimento di Raffaele Fitto – personalità politiche molto diverse tra loro. Solo per restare agli ultimi mesi, nell’orbita di FdI sono finiti ex forzisti come Alessandro Nicolò ed Ennio e Luca Morrone, ex democratici come Tonino Scalzo e Giuseppe Neri ed ex consiglieri di centrosinistra come Vincenzo Pasqua, senza contare gli ex verdiniani di Pino Galati. Il partito sovranista di Meloni, in Calabria, per il momento appare come una macedonia molto colorata.
GLI EFFETTI SU FI Per Occhiuto, l’ultima mossa dei Gentile è al tempo stesso una buona e una cattiva notizia. Buona perché libera Fi da presenze scomode che puntavano a indebolirne la leadership; cattiva perché, con l’uscita dei dissidenti, i berlusconiani calabresi perdono una parte (grande o piccola) del loro peso elettorale. E non si tratta di un particolare di poco conto. Domenica 26 si decideranno i nuovi equilibri politici in Europa e forse anche in Italia; ma si giocherà pure una gara tutta interna al centrodestra calabrese. Un eventuale sorpasso di FdI ai danni di Fi potrebbe complicare i piani di Occhiuto. (p.bellantoni@corrierecal.it)
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