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«Sulla sua cattiva strada». L'appello per salvare il paesaggio di San Lorenzo

Lettera firmata*

Pubblicato il: 24/05/2019 – 15:33
«Sulla sua cattiva strada». L'appello per salvare il paesaggio di San Lorenzo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera-appello che associazioni, comitati ed esponenti della società civile rivolgono al sindaco di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria (la foto della Marina di San Lorenzo è di Elena Gallo).

L’opera che il Comune di San Lorenzo sta per realizzare

Gentile sindaco Bernardo Russo,
Le sottoponiamo il più recente frutto della nostra riflessione collettiva sulla gestione del territorio in Calabria meridionale rivolgendole un accorato appello e auspicando che la nostra passionalità possa davvero indurla a un confronto sul merito delle questioni sollevate, inaugurando anche nelle nostre martoriate plaghe una stagione in cui le differenti visioni politiche si costruiscano muovendo dalla condivisione di un’etica ecologista: i rapporti tra le società umane e il loro ambiente hanno raggiunto una soglia critica e noi di nuovo le chiediamo pubblicamente di partecipare allo sforzo culturale internazionale che, dal bordo della rovina planetaria, preme perché si esca dalla gara allo “sviluppo”. La sua volontà tenace di realizzare “un’autostrada” senza qualità in una porzione della fascia costiera del suo comune tuttora di grande pregio paesaggistico nonostante i guasti prodotti da precedenti manomissioni scriteriate, il suo bisogno finora irrinunciabile di spalmare più di un ettaro di asfalto impermeabile in un’area demaniale protetta da leggi che mirano a scongiurare interventi aggressivi e deturpanti come quello da lei concepito, ha scatenato la preoccupazione, lo stupore e l’indignazione di una parte ampia e variegata della società civile che ora indirizza questa lettera aperta a lei e agli organi che dovevano controllare la conformità del suo progetto alla legislazione vigente e hanno agito con superficialità estrema. L’opinione pubblica ha bisogno di sapere qual è la ragione strategica da lei invocata per inseguire un obiettivo che non esitiamo a definire fuori dalla storia, incapace di interpretare le urgenze del tempo presente, quelle che a un cattolico come lei sono state anche spiegate dall’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Il suo disegno è eversivo nel senso indicato da Piero Bevilacqua: appare infatti come l’ennesima manifestazione di un tratto profondo dell’antropologia del potere, individuato dallo storico nella tendenza a calpestare le regole collettive, nel rifiuto di sentire il vincolo di un patto comune che ha caratterizzato ab origine il comportamento di frange consistenti delle classi dirigenti italiane. Un’ infrastruttura ingombrante e banalizzante come quella da lei commissionata ai progettisti trascura la vigenza della legalità costituzionale (in base alla quale la Repubblica tutela il paesaggio) e della normativa che l’ha resa più puntuale e concreta per l’area costiera del suo comune, elevata al rango di bene paesaggistico di notevole interesse pubblico dall’articolo 136 del Decreto legislativo 42/’04 (in questa legge c’è scritto chiaro e tondo che a San Lorenzo le pressioni insediative associate prevalentemente agli insediamenti turistici devono essere contenute nei limiti attuali, sottraendo alla trasformazione urbanistica gli spazi aperti residui, in particolare lungo la fascia litoranea. In sostanza una strada come quella realizzata nel 2001 accanto all’area di progetto non si può più fare senza violare lo spirito e la lettera della norma in esame, neanche se si adduce la scusa del “completamento”). Si fa un baffo anche dell’importante QTRP approvato dalla Regione con D.C.R. n.134 del 2016, le cui disposizioni muovono dalla constatazione che decenni di immissioni nel territorio di colate cementizie come quella da lei programmata hanno sfigurato la Calabria e dalla considerazione del pericolo in cui è precipitata l’umanità intera, che ha sconvolto l’equilibrio bioclimatico del pianeta e si trova di fronte alla necessità non più differibile di “ridefinire il progresso” per usare un’ espressione del Papa presente nell’opportuna enciclica citata. Le ricordiamo che il suolo libero dal cemento è importante come gli alberi per mitigare gli effetti dell’ inquinamento atmosferico e il rapporto dell’ ISPRA sul “Consumo di suolo in Italia 2018” evidenzia anche i costi economici dei continui attacchi a questo prezioso bene comune: perdiamo ogni anno circa due miliardi per questioncelle connesse alla carenza dei servizi ecosistemici garantiti dal suolo naturale (regolazione del ciclo idrologico, dei nutrienti, miglioramento della qualità dell’aria) e per i danni provocati nell’ immediato (perdita di capacità di stoccaggio del carbonio e di regolazione del microclima, perdita di attuali e potenziali produzioni agricole e legnose, erosione delle possibilità d’impollinazione). Per questo il QTRP recepisce il principio “consumo di suolo zero” mentre indica un metodo e un’azione in grado di operare un’ effettiva inversione di tendenza . Il suo dovere di sindaco e di cittadino preoccupato per le sorti della Terra comporta un rispetto zelante di questa legge, che le impone di adeguare lo strumento urbanistico di San Lorenzo (la cui fascia costiera è stata anche inserita di recente nel novero delle aree SIC ) alle sue previsioni. Ma lei al contrario, perdendo un’occasione ghiotta per ispirarsi a papa Francesco, ha ignorato e continua ad ignorare persino il parere della Soprintendenza, che sottolinea appunto il contrasto profondo tra le caratteristiche del lungomare progettato e le leggi sopra richiamate, aggrappandosi a un aspetto formale e buttando nel cestino gli aspetti reali e sostanziali ai quali è obbligo morale e giuridico dare sempre rispetto, non essendo essi mai soggetti a termini. Del resto lei ha intrapreso una corsa forsennata verso la meta prefissata e ha cercato finora di aggirare tutti gli ostacoli, compreso il dibattito di alto livello, che registra l’intervento di personalità e associazioni autorevoli, sviluppatosi in questi anni intorno alla necessità di rinaturalizzare porzioni ampie di territorio in Calabria meridionale, di cui il progetto chiamato “Parco a mare” venuto fuori nel limitrofo comune di Condofuri è un frutto importante (su cui sono intervenuti intellettuali del calibro di Carlo Rovelli, Salvatore Settis e Piero Bevilacqua), in grado di additare una strada opposta alla sua, che si pone in collisione con i limiti biofisici. Lei, come tutti gli altri politici calabresi che in pochi decenni hanno sfregiato il sistema costiero regionale alterando le morfologie naturali e imponendo ai cittadini voragini di debito pubblico perché gli insensati e costosi lungomari in cemento sono sempre stati distrutti dalle mareggiate e poi riparati con soldi prelevati dalle loro tasche, non può più fare orecchie da mercante, trincerandosi magari dietro il principio della sovranità e dell’autodeterminazione della sua amministrazione (peraltro vacillante perché chi ne faceva parte se n’è andato in polemica con lei che ha dovuto rimpastarla e ridurla di unità previa modifica dello Statuto comunale). Questo momento storico assolutamente drammatico e singolare, in cui è ormai diffusa la consapevolezza che le attività umane sono agenti principali di perturbazione globale degli equilibri ecologici, in cui pure è acquisita la necessità di sostituire l’economia lineare con l’economia circolare evitando ulteriori applicazioni del modello di sviluppo insostenibile finora imperante, costituisce un momento politico non meno originale, visto che la salvezza del Pianeta minacciato diventa un imperativo categorico per governi e partiti, per la società civile e la comunità scientifica. La posta in gioco è immensa: i pericoli che incombono sull’ecosfera , le foreste, le acque, i suoli, gli equilibri atmosferici sono affare comune di tutti gli abitanti del mondo; siamo entrati nell’epoca della gestione comune del patrimonio naturale. E ancora, last but not least, un altro aspetto del problema le stiamo facendo presente da tempo, e in questa sede glielo riproponiamo con le parole di Vittorio Emiliani: Questa erosione di un patrimonio immenso e irriproducibile peserà inesorabilmente sui nostri figli, nipoti e pronipoti. In termini di imbruttimento, di involgarimento, di peggioramento dell’ambiente, della vita individuale e collettiva, di dissipazione di un patrimonio nazionale per secoli ammirato, la più formidabile attrattiva turistico-
culturale da noi possedut
a. Lei farebbe ancora in tempo a modificare il progetto, come le ha proposto la Soprintendenza, e a spendere l’ingente somma disponibile in un modo più ragionevole; consideri che manifesta tutta la sua grandezza l’uomo capace di fare un passo indietro in seguito a una più attenta valutazione delle conseguenze negative insite nel perseguimento dei propri propositi, mentre chi si arrocca sull’idea iniziale, come ha fatto finora lei, senza alcun riguardo per i valori, le leggi e le necessità planetarie di cui sopra fa senz’altro una pessima figura.

*Rete Comuni Solidali
Alice Rohrwacher, regista
Francesco Tassone, direttore di ‘Quaderni del Sud- Quaderni calabresi’
Alex Zanotelli, missionario comboniano

don Pino Demasi, parroco di Polistena
Italia Nostra
Legambiente
Wwf

CAI
Gas “Esperia”, Reggio Calabria

Francesco Bevilacqua, naturalista
Gioacchino Criaco, scrittore
Caretta Calabria Conservation
Tonino Perna, presidente Parco ‘Ecolandia’
Vito Teti, antropologo – Università della Calabria
Circolo del Cinema ‘C.Zavattini’, Reggio Calabria
Associazione culturale ‘Ex Convento’, Belmonte Calabro
Squilibri Editore
Casa Editrice ‘Qualecultura’
Sebastiano Maria Venoso, architetto
Domenico Minuto, storico e cittadino onorario di San Lorenzo
Alfonso Picone Chiodo, naturalista
Associazione culturale ‘Magnolia’, Reggio Calabria
Associazione culturale ‘Conservatorio Grecanico’, Reggio Calabria
Associazione culturale ‘Catartica Care’, Reggio Calabria
Associazione ‘Il brigante’, Serra San Bruno
Associazione culturale ‘I Sognatori’, Torre di Ruggiero
Gruppo archeologico ‘Paolo Orsi’, Soverato
Giulio Ierace, presidente fondazione ‘Fortunato Seminara’, Maropati
Arturo Lavorato e Felice D’Agostino, registi
Anna Cinzia Villani, cantante salentina
SOS Rosarno
Il Frantoio delle Idee, Cinquefrondi
Alberto Ziparo, Università di Firenze
Girolamo Garofalo, Università di Palermo
Comitato Ambiente Fascia Ionica Reggina e Area Grecanica
EquoSud
Maurizio Agamennone, Università di Firenze
Movimento 14 luglio, Nicotera
Associazione ellenofona ‘Ialò tu Vua’
Movimento Turismo del Vino Calabria
Joggi Avant Folk
Francesco Corsi, regista
La Paix Déménage
Salvatore Mafrici, ex sindaco di Condofuri
Marcello Borgese, scrittore
Comitato “Salviamo la Scarpina”, Soverato
Associazione culturale “Banda Pilusa”, Reggio Calabria
Jonny Costantino, regista
Fabio Badolato, regista
Antonio Moresco, scrittore
Ilaria Drago, attrice e regista
Alberto Balia, musicista
Riccardo Putti, Università di Siena
Cesare Bermani, storico, presidente dell’Associazione Ernesto Ragazzoni per la difesa del patrimonio artistico e paesaggistico del lago d’Orta
Stefano Arrighetti, presidente dell’Istituto “Ernesto de Martino”

Domenico Ferraro, Università di Roma ‘Tor Vergata’
Associazione culturale Altrosud
Stefano Pogelli, musicista, regista RAI
Susanna Cerboni, scuola popolare di musica di Testaccio
Giovanna Marini, scuola popolare di musica di Testaccio
Coro ‘Inni e canti di lotta’, scuola popolare di musica di Testaccio
Sara Modigliani, cantante
Raffaele Bueno, artista
Circolo Gianni Bosio, Roma
Biloba officina creativa, Siderno
Raffaele Mallozzi, musicista
Salvino Nucera, scrittore
Fausto Amodei, architetto e cantautore
Alessandro Portelli, circolo “Gianni Bosio”, Roma
Carlo Mangiola, fotografo e scrittore
Giovanni Allegretti, Università di Padova
Simonetta Grilli, Università di Siena 

Alessio Surian, giornalista
Damiano Guagliardi, scrittore e presidente dell’associazione culturale arbëreshë “NaJemi”
Gianluca Carmosino, redattore di Comune-Info
Mariateresa Muraca, docente di Storia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Giorgio Pratesi, Soverato
Sergio Lironi, Architetto – Presidente onorario Legambiente Padova
Fabio Mugnaini, Università di Siena
Gianni Belloni, giornalista
Carmine Abate, scrittore
Cataldo Perri, musicista
Fondazione Fabrizio De Andrè
Nadia Marchettini, direttore del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, Università di Siena
Lodovico Meneghetti, direttore Dipartimento di progettazione Università di Milano
Andrea Calabria, attuario, Roma
Emilio Giordano, Università di Salerno
“A Menzalora”, cooperativa sociale, Petrizzi
Associazione culturale “Totarella”, Terranova del Pollino
Associazione culturale “Francesco Vuodo, Radicazioni”, Alessandria del Carretto
“Tarantarci Perugia”
Associazione culturale “Surus”, Massa
Andrea Satta, scrittore e musicista
Tetês de bois, musicisti
Giuseppe Smorto, vicedirettore di Repubblica
Laboratorio Territoriale di San Lorenzo e Condofuri

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