Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 8:35
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Stabilizzazioni, la Regione dimentica i precari della legge 12

La giunta ha approvato una norma da 39 milioni per la storicizzazione delle somme. Ma alcuni lavoratori non sono stati inclusi nel percorso

Pubblicato il: 25/05/2019 – 17:06
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Stabilizzazioni, la Regione dimentica i precari della legge 12
CATANZARO Il 4 marzo scorso, tramite decreto dirigenziale n° 2523, firmato da Pasquale Capicotto e Roberto Cosentino, dirigenti del dipartimento Lavoro il cui assessore è Angela Robbe, la Regione Calabria ha approvato gli elenchi dei lavoratori appartenenti al cosiddetto bacino della legge regionale 12 del 2014. Questi lavoratori erano destinatari dei fondi per la stabilizzazione dei precari. Ma anche loro, come i lavoratori precari appartenenti al bacino delle Legge 15 del 2008, sembra siano stati “dimenticati” e tenuti fuori dal percorso di stabilizzazione come avvenuto per altre categorie, vedi ad esempio i precari della legge 28 del 2008 che sono stati stabilizzati con un contratto part-time di 18 ore settimanali. Un piccolo spiraglio, dopo anni di attese e rinvii. Ma non per tutti. Il 21 maggio la giunta regionale ha approvato – su indicazione dell’assessore Robbe – il disegno di legge per la storicizzazione delle somme di bilancio (circa 39 milioni di euro) destinate alla stabilizzazione del precariato storico. Tra questi vi sono i lavoratori lsu-lpu, i lavoratori della legge 13 e della legge 40. Non vengono nominati quelli della legge 12 e della legge 15. «Ad oggi – scrivono alcuni precari della legge 12 – e nonostante siano trascorsi diversi anni, la Regione non ha ancora dato vita al percorso di stabilizzazione, disattendendo le aspettative dei lavoratori “senza identità” che rivendicano il diritto ad avere un contratto stabile alla luce dell’esistenza dei fondi finalizzati a tale scopo. Tale situazione di stallo porta alla denuncia dell’immobilità regionale precludendo una mobilitazione dei precari finalizzata all’ottenimento del riconoscimento della propria dignità professionale. Si chiede al presidente la parità di trattamento rispetto agli altri lavoratori con eguali requisiti e già stabilizzati da codesta amministrazione». (aletru)
Argomenti
Categorie collegate

x

x