di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Non si può certo affermare che i consigli comunali di Corigliano Rossano filino via lisci per l’amministrazione comunale guidata da Flavio Stasi.
Lunedì sera sugli argomenti più importanti all’ordine del giorno – assestamento e salvaguardia degli equilibri di bilancio ed i ritardi sui lavori della ss 106 richiesto dalla minoranza – l’atmosfera non è stata di certo delle migliori. Perché se da una parte l’amministrazione aveva considerato il primo argomento come «prettamente tecnico», dall’altra le opposizioni hanno iniziato a martellare di domande il dirigente finanziario Moio ed all’assessore al Bilancio Palermo, chiedendo minuziose spiegazioni sulle varie somme e soprattutto sui debiti fuori bilancio. Ed anche qualcuno della maggioranza, durante il dibattito, ha manifestato più di qualche preoccupazione.
Sull’altro caldissimo tema della serata, i ritardi sui lavori della 106, il consiglio ha approvato una delibera con la quale impegna il sindaco a chiedere ad Anas e ministero delle Infrastrutture tempi certi sull’opera, ma non all’unanimità per via del solo voto contrario di Francesco Madeo.
ASSESTAMENTO DI BILANCIO Andando per ordine, le opposizioni si sono subito scagliate contro l’assessore al Bilancio dopo la sua relazione sul punto. «Si tratta – ha detto sibillinamente l’esponente della giunta in apertura di argomentazione – di passaggi obbligatori previsti dal Tuel e riguardanti il bilancio approvato dal commissario prefettizio. I debiti fuori bilancio che sono stati segnalati dai vari settori, necessiteranno di una serie di verifiche».
Più che contrariato, Gino Promenzio. «Questo caos – ha detto il rappresentante di Civico e Popolare – non aiuta la città, i debiti non hanno bisogno di alcuna istruttoria, vanno pagati e dobbiamo decidere come. E poi ve ne sono molti altri che non avete portato in consiglio. Perché votare gli assestamenti? Il debito fuori bilancio è un malcostume della politica. Non siamo qui a fare i notai, il consiglio comunale è obbligato a valutare singolarmente ogni debito. Vogliamo capire cosa sia successo negli anni».
Inviperito anche Vincenzo Scarcello: «In tanti anni di consiliatura non ho mai ascoltato una relazione così approssimativa. E secondo lei – ha tuonato dall’opposizione – siamo qui a farci infinocchiare da queste quattro parole sui debiti fuori bilancio? Su questa delibera la Corte dei conti si farà quattro risate». A ruota Aldo Zagarese e Giuseppe Graziano. «Quanti debiti fuori bilancio – ha chiesto l’ex assessore in quota Mascaro – pervengono dalle passate amministrazioni? Vi invito ad essere più chiari».
«Rimaniamo esterrefatti dalle parole dell’assessore, sono scandalizzato perché l’assessore non può risponderci di non avere avuto tempo di approfondire – ha dichiarato poi Graziano –. Non siete preparati sull’argomento ma volete approvare la delibera perché obbligati dalle scadenze? Perché – ha chiesto – citate solo alcuni debiti? Che documento stiamo votando?»
Anche dalla maggioranza è emersa qualche perplessità dalle argomentazioni di Titti Scorza, Salvatore Tavernise e Pietro Mingrone. Tutti e tre a chiedere lumi, con la prima apparsa più che critica: «Rifuggiamo dalle prassi del passato – ha detto la Scorza – e se incarniamo il cambiamento dobbiamo dimostrarlo. È giunta l’ora di scoperchiare il vado di Pandora. Con questa delibera stiamo riconoscendo i debiti fuori bilancio?»
Dalle minoranze, poi, Rosellina Madeo ha rimpinguato le critiche. «Ci state chiedendo – ha domandato retoricamente – di approvare i debiti fuori bilancio così come succintamente prospettati? L’assessore ci illumini, piuttosto, con le sue idee su come far ripartire questa città».
Quindi Adele Olivo ha chiesto spiegazioni, sempre in ambito Bilancio, sui lavori di manutenzione nei centri storici di Rossano e Corigliano, criticando le proposte di uno «striminzito» cartellone estivo nel borgo antico. «E poi vorrei sapere dal sindaco – ha affermato la Olivo – se risultano vere voci secondo le quali si starebbero chiudendo gli uffici del centro storico».
La discussione è stata chiusa dal primo cittadino che rispondendo alla Olivo ha garantito, per come dichiarato più volte in campagna elettorale, che fin quando sarà a guida dell’amministrazione, nessun ufficio lascerà i centri storici. «Rispetto ad alcune opere pubbliche – ha spiegato Flavio Stasi – v’è l’esigenza di programmare e strutturare interventi che questa città non riceve da tempo. Ed una cosa è indiscutibile: questa amministrazione non svuoterà mai nessun ufficio nei nostri centri storici. Certo, dovremo riorganizzare il personale e ciò necessita di tempo perché è inimmaginabile che si possa fare tutto in 40 giorni di governo. Abbiamo uffici doppioni, inutili, inefficaci ed inefficienti sui quali bisognerà mettere mano. Chi mi ha preceduto – la critica è rivolta al commissario prefettizio – avrebbe potuto fare certamente meglio».
Prima di proporre una pausa tecnica per rivedere la delibera sugli equilibri di bilancio, che le opposizioni sembrano aver interpretato quasi come una mozione di sfiducia all’assessore al Bilancio, il sindaco si è detto concorde con le affermazioni di Scarcello. «Sono preoccupato – ha aggiunto Stasi – perché stiamo cercando di dirimere ogni situazione che perdura da anni. Sono preoccupato, ed è giusto che la città conosca il sentimento del sindaco che ha scelto, ma non faremo nessun dramma. Condivido i quesiti posti da opposizione e maggioranza rispetto a situazioni ereditate. Sospendiamo i lavori e valutiamo responsabilmente il documento».
Dopo la pausa, la delibera è stata approvata con i soli voti della maggioranza: 16 favorevoli, 9 contrari.
SS 106 Sull’argomento ha relazionato Giuseppe Graziano, richiedente del punto insieme al suo gruppo, appoggiato dalle altre forze di opposizione. Dopo aver tracciato un breve iter dello stato dell’arte relativo al terzo megalotto Sibari-Roseto, già finanziato e progettato, il capogruppo del Cci ha spiegato come la delibera sia tesa ad «impegnare il sindaco e la giunta a richiedere formalmente al governo ed al ministero competente, tempi certi sull’inizio dei lavori».
A seguito dei vari gli interventi, fra cui quello dagli scranni delle opposizioni di Francesco Madeo, che ha chiesto l’apertura di un “tavolo tecnico” per ridiscutere – paradossalmente – un’opera già finanziata e progettata, il primo cittadino anche questa volta, per come previsto, ha tirato le somme sull’argomento, relazionando anche sull’incontro avuto con Anas nei giorni scorsi.
«I dirigenti dell’ente nazionale per le strade, rispetto ai ritardi, hanno spiegato che vi sono dei problemi con una delle aziende – ha sottolineato Stasi – ai quali sta riparando la stazione appaltante. La consegna dei lavori dovrebbe prevedersi nei primi tre mesi del 2020. Accolgo con favore l’azione della minoranza perché se all’unanimità consiliare, la delibera fornirà ancora più forza al mio mandato di interlocuzione con il Ministero». Il sindaco ha chiosato rammentando anche di aver parlato con Anas di un collegamento Corigliano-Rossano a quattro corsie, intersecato alla ss 534 che conduce alle uscite autostradali. «Ho già ricevuto alcune proposte progettuali ed anche una stima sui costi dell’opera – ha detto ai consiglieri comunali – che dovrebbe essere pari a 400 mila euro, di cui 150 già stanziati da Anas. Questi sono gli effetti della fusione perché non possono essere più sottaciute le esigenze di una città di 80mila abitanti. Il metodo utilizzato per la Catanzaro-Crotone mi rende ottimista».
A quel punto Francesco Madeo ha chiesto di replicare alle parole del sindaco («Se Madeo crede di aprire un tavolo tecnico per ridiscutere il tracciato, sbaglia di grosso», ndr) nonostante il regolamento vieti di intervenire dopo la chiusura dell’argomento da parte del primo cittadino. Al diniego ricevuto dal presidente del consiglio Marinella Grillo, il giovane consigliere – con atteggiamenti discutibili – ha mormorato chiaramente che avrebbe votato in modo contrario, mandando in fumo le aspettative di tutto il consiglio comunale. (l.latella@corrierecal.it)
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