di Pietro Bellantoni
REGGIO CALABRIA L’operazione “Libro nero” è destinata a modificare gli equilibri del consiglio regionale della Calabria. Dopo il blitz che ha portato all’arresto di 17 persone, la maggior parte delle quali accusate di legami con la cosa Libri di Reggio Calabria, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte a breve potrebbe notificare a Palazzo Campanella i decreti di sospensione ai danni del capogruppo del Pd Sebi Romeo (finito ai domiciliari) e del componente del Misto, nonché coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Nicolò.
Al loro posto subentreranno, rispettivamente, Giuseppe Giordano, ex consigliere nella scorsa legislatura e primo dei non eletti del Pd nel collegio Sud (6.428 voti), e il forzista Domenico Giannetta, già consigliere della Città metropolitana di Reggio (4.084 preferenze alle elezioni del 2014).
Le misure cautelari fanno scattare la sospensione temporanea in base a quanto previsto dal decreto legislativo 235 del 2012.
Non è la prima volta che succede, nel corso di questa legislatura.
Nazzareno Salerno, arrestato nel febbraio 2017 nell’ambito dell’operazione “Robin Hood”, era stato sostituito da Mario Magno. L’ex assessore regionale era poi tornato in assemblea allo scadere delle esigenze cautelari.
PARTITO COMMISSARIATO L’operazione “Libro nero” ha determinato la pronta reazione di Fratelli d’Italia, che – dopo aver preso le distanze da Nicolò – ha decretato il commissariamento del partito reggino. Già nominato il nuovo responsabile: è il deputato, ed ex colonnello dei carabinieri, Edmondo Cirielli. Non è invece ancora chiaro chi prenderà il posto di capogruppo del Pd in Consiglio, finora occupato da Romeo.
(p.bellantoni@corrierecal.it)
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