Tutta la sanità calabrese è in attesa del tavolo Adduce del primo agosto per sapere cosa deve fare dal giorno successivo in avanti. Tutto ciò è semplicemente paradossale. Il Tavolo Adduce certificherà la perdita complessiva 2018 che a sentire gli addetti ai lavori dovrà registrare un ulteriore peggioramento dovuto alle solite sorprese, maturate soprattutto negli anni antecedenti e nei primi anni di commissariamento,
per errata (eufemismo) fatturazione che, non onorata da pagamenti tempestivi ha prodotto nel tempo oneri finanziari e straordinari sostanzialmente sconosciuti, sopratutto all’Asp di Reggio Calabria e Cosenza.
Anche gli ultimi tentativi di dotare queste due aziende disastrate di dirigenti amministrativi e legali sono stati frustrati dagli interventi dei soliti negazionismi del buon senso Nesci e Sapia al grido “servono medici e infermieri, non amministrativi e avvocati”. Non sanno gli onorevoli che dal 2105 al 2018 sono stati assunti migliaia di medici, infermieri e oss, mentre gli amministrativi di tutti I livelli sono calati vertiginosamente, proprio per un’oculata gestione delle risorse umane.
Infondo basterebbe ripercorrere i decreti di quegli anni per saperlo. Ma occorrerebbe lavoro e questi signori che ci costano 20.000 euro al mese (loro ne prendono meno) sono più idonei a slogan e fake news che alla ricerca della verità.
Dovrebbe sopperire il generale, ma occorrerebbero competenze manageriali e autonomia decisionale non riscontrabile in chi aspetta sempre che sia Roma a decidere, anche in barba all’unica cosa buona del decreto Calabria: lo sblocco del turnover.
Ormai in materia di assunzioni, l’ultimo decreto il 154 risale al 25 luglio 2018. Con esso sono state autorizzate 1366 assunzioni di tutte le professioni in stragrande maggioranza sanitarie. Pochissimi gli amministrativi.
Vengo a sapere che alcuni oss e altri professionisti hanno incontrato proprio Nesci e Sapia che per rincuorarli… hanno loro comunicato che forse il citato Dca 154/18 sarebbe illegittimo perché non approvato da Roma e firmato dal solo Commissario Scura. Ignoranti, nel senso che ignorano che il Commissario non ha bisogno di altre firme, che se ci sono sono ben accolte, ma mancando non possono costituire potere di veto sul suo operato. Quanto al fatto che non sia stato approvato,ma neppure revocato, da Roma, dopo un anno… fa capire che il buon senso degli onorevoli è già in ferie da un pezzo.
La situazione è pertanto la seguente:
Al centro il Commissario non sa che pesci prendere e ha deciso di non prenderne.
All’Asp di Reggio la terna guidata dal prefetto Meloni ha deciso di non attivarsi per eliminare i problemi esistenti, per i cui obiettivi il Capo dello Stato ha loro concesso 18 mesi e dopo soli tre mesi ha chiesto al Commissario di dichiarare il default. Comunque il loro emolumento viene regolarmente elargito.
Tutti coloro che aspettano che si scorrano le graduatorie soffrono la mancanza di decisione e l’incompetenza dei vertici.
Intanto i media ci informano di arresti eccellenti.
Ho scritto più volte, inascoltato, anzi accusato, che il primo problema della sanità in Calabria è etico e poi culturale e solo dopo politico e organizzativo. Anche nominare soggetti incompetenti e inconcludenti è un reato.
*ex commissario al Piano di rientro
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