RIACE Il padre 93enne di Domenico Lucano lascerà lunedì l’ospedale di Catanzaro, nel quale è ricoverato da giorni in seguito all’aggravarsi delle sue già precarie condizioni di salute, per tornare a Riace. E, per via dell’esilio imposto all’ex sindaco dal Tribunale di Locri, nei prossimi giorni non potrà vedere il proprio figlio. Sempre che i magistrati locresi non decidano di accogliere l’istanza di revoca del divieto di dimora che impedisce all’ex sindaco di rientrare nel piccolo borgo. La richiesta è stata depositata questa dai legali di Lucano, Antonio Mazzone e Andrea D’Aqua.
Nei giorni scorsi il Comitato Undici Giugno, associazione nata in supporto di Lucano, ha lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sollecitare un intervento che consenta al padre Robero e al figlio di poter trascorrere insieme questo delicato momento. «Il papà di Mimmo sta consumando gli ultimi giorni della sua vita. Dopo il calvario di quest’ultimo anno, pensiamo che abbiano diritto, tutti e due, di salutarsi con serenità dentro le mura della loro casa».
Lucano, dopo essere stato travolto dall’inchiesta Xenia, è potuto rientrare a Riace solo un per un breve comizio elettorale in occasione delle amministrative. Risale ad allora l’ultimo incontro con il padre, le cui condizioni di salute sono andate peggiorando nel corso del tempo. Nasce da questa situazione l’appello a Mattarella affinché ponga fine «a questa mostruosità giuridica». Lucano, da parte sua, ha spiegato di non voler firmare nessuna richiesta per tornare a Riace: «Non voglio elemosine – ha detto – e, soprattutto, non voglio che altri pensino che io, pur di rientrare nel mio paese, prenda come scusa la grave malattia di mio padre».
x
x