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Rotazione dei dirigenti, corsa contro il tempo (con pasticcio finale)

L’avviso per i nuovi incarichi, pubblicato il 12 agosto, viene integrato per due volte. Il sindacato Csa-Cisal segnala un’anomalia nelle procedure. E scrive all’Anticorruzione regionale. Ma alla scad…

Pubblicato il: 05/09/2019 – 19:25
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Rotazione dei dirigenti, corsa contro il tempo (con pasticcio finale)
CATANZARO Con i fari dell’Autorità nazionale anticorruzione ben puntati sulla Cittadella regionale, alle procedure per la rotazione dei dirigenti dovrebbero essere riservata la massima attenzione. Invece, negli uffici della Regione si solleva più di qualche obiezione sull’avviso interno riservato ai dirigenti di ruolo della giunta della Regione Calabria «per il conferimento di incarichi di funzione dirigenziale di livello non generale». In sostanza, si tratta del cuore della rotazione degli incarichi. Il suo termine di scadenza è perentorio, il 6 settembre. Non altrettanto “perentoria” è stata la struttura dello stesso avviso interno. Che, pubblicato il 12 agosto, in piena “pausa estiva”, ha subìto due ritocchi in meno di un mese. Il primo porta la data del 27 agosto scorso e sostituisce il modello di domanda allegato all’avviso aggiungendo un punto che era stato “dimenticato” nella formulazione iniziale (e cioè la specifica che il candidato all’incarico non abbia «svolto le funzioni ivi ascritte per un periodo superiore a cinque anni» secondo quanto previsto dalla delibera di giunta che disciplina l’assegnazione degli incarichi). La seconda integrazione è recentissima, risale al 2 settembre: serve ad aggiornare l’avviso originale con la “nuova” specifica sui cinque anni (viene aggiunta al paragrafo otto assieme alle altre dichiarazioni, come quella di godere dei diritti politici e civili e di non essere esclusi dall’elettorato politico attivo). Percorso un po’ farraginoso, d’accordo. Ma con la burocrazia succede. Il guaio, però, potrebbe essere un altro. E si è materializzato giovedì 5 settembre, giusto un giorno prima della scadenza «perentoria», sotto forma di una lettera indirizzata dal sindacato Csa Cisal al dg del dipartimento Organizzazione e risorse umane Bruno Zito e alla responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza Ersilia Amatruca (la missiava è stata inviata per conoscenza anche al governatore Oliverio). «Da una puntuale osservazione del bando (…) pubblicato su sito web istituzionale della Regione Calabria il 12 agosto 2019 e successivamente integrato – scrive il Csa-Cisal –, si osserva un chiaro disallineamento tra le dichiarazioni da rendere e contenute nel modello di domanda (l’allegato A modificato il 27 agosto, ndr) e le dichiarazioni richieste, a pena di inammissibilità al “paragrafo 4”». «È infatti verificabile – segnala la lettera – che il primo capoverso del citato paragrafo non è contenuto nel modello di domanda (allegato A)». Il paragrafo a cui fa riferimento il sindacato, spiega che «la candidatura deve contenere, a pena di inammissibilità, le dichiarazioni sostitutive concernenti il possesso dei requisiti, le attitudini e le capacità professionali e organizzative, le valutazioni e i risultati ottenuti in precedenza, le esperienze individuali e gli incarichi svolti». Questo disallineamento «potrebbe costituire causa di errore e quindi di esclusione per i partecipanti all’avviso interno di selezione», sottolinea il Csa-Cisal, e dunque «sarebbe auspicabile che codesta direzione generale valutasse nell’immediatezza, considerata l’imminente scadenza (6 settembre 2019), l’opportunità di integrare con quanto mancante il bando di selezione, posticipandone per ovvi motivi la scadenza». I tempi sono strettissimi: la Regione vorrebbe completare la rotazione degli incarichi entro la fine di settembre. Ma i dubbi sulla stesura finale potrebbero indurre a un ripensamento. O a un intervento da parte dell’Anticorruzione regionale. Questione di procedure, si dirà. Ma nella burocrazia le procedure (a volte) sono tutto. (ppp)
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