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Ospedale di Melito, i sindaci dell'Area Grecanica si mobilitano
L’associazione dei primi cittadini alza la voce per difendere il “Tiberio Evoli”. «Attendiamo da quasi un mese l’incontro con Cotticelli, pretendiamo rassicurazioni sui fondi»
Pubblicato il: 27/09/2019 – 9:27
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MELITO PORTO SALVO «I sindaci e i cittadini dell’Area Grecanica, nel tentativo estremo di difendere i diritti costituzionali, non possono più accettare di essere trattati alla stregua di sudditi da parte di uno Stato che ha scelto, come peggiore risposta antidemocratica, anche in campo sanitario, di commissariare sia il livello metropolitano che regionale».
È quanto affermano i sindaci dell’Associazione dei Comuni dell’Area Grecanica.
«Dal canto nostro però, non volendo demordere – continuano –, segnaliamo che sono trascorsi ben ventitre (23) giorni da quando undici (11) sindaci dell’hinterland che ruota intorno all’ospedale “Tiberio Evoli” hanno chiesto un incontro urgente al generale Saverio Cotticelli, commissario ad acta alla Sanità della Regione Calabria, da poco insediatosi.
Tale richiesta di incontro (rispetto alla quale, paradossalmente, rimaniamo ancora in attesa) è scaturita dall’ennesima riunione dell’associazione dei sindaci dedicata al tema della “sanità”, in cui sono stati evidenziati il depauperamento generale del nosocomio melitese, il costante arretramento dei servizi sanitari e la totale assenza dei livelli essenziali di assistenza».
«Molti i servizi e addirittura i reparti chiusi nel giro di soli tre anni: alcuni per mancanza di espletamento dei concorsi da parte dell’azienda sanitaria, altri peggio ancora perché l’ultimo medico del reparto/servizio andando in pensione ha trascinato con se l’intera struttura. Ci auguriamo – spiega l’associazione – che la medesima sorte non debba toccare addirittura alla struttura complessa di Chirurgia, la cui chiusura rappresenterebbe una pietra tombale sull’ospedale “Tiberio Evoli”. Sembrerebbe infatti che proprio in questi giorni alcuni medici di ruolo, in servizio presso il reparto di chirurgia di Melito Porto Salvo (così come già accaduto per “Ortopedia” e ahimè sappiamo tutti come è finita), siano stati destinatari di un ordine di servizio temporaneo da parte dell’Asp-Rc per prestare servizio presso l’ospedale di Polistena. Nel ritenere profondamente sbagliata una eventuale reduplicazione dello stesso fallimentare iter amministrativo praticato per i reparti di Ortopedia di Melito Porto Salvo e Locri che ha prodotto esclusivamente la chiusura degli stessi reparti, se il provvedimento emanato dall’azienda da provvisorio divenisse definitivo, ci vedremmo costretti ad adire le vie legali».
«Relativamente alle problematiche oggetto dell’anzidetta richiesta, l’associazione dei sindaci insiste (ancora una volta) sulla necessità di condividere con il territorio la programmazione sanitaria ordinaria (nel tentativo di arrestare l’“emorragia” in corso, relativa ai servizi sanitari) e la possibilità di intercettare la programmazione triennale dell’Inail nella quale è già stata prevista la possibilità di erogare ingenti risorse (circa 41 milioni di euro) da utilizzare per l’ospedale di Melito Porto Salvo.
Nella consapevolezza che questo percorso non possa prescindere dalla programmazione del livello metropolitano, nei prossimi giorni una delegazione di sindaci si recherà presso l’Azienda sanitaria metropolitana di Reggio Calabria per discutere con i commissari e il direttore generale.
La nostra comunità inoltre, specie alla luce della pubblicazione dell’ultimo Dca n.124 del 20.09.2019, relativo al cosiddetto Patto per la Calabria, in cui non si evidenzia alcuna risorsa economica destinata all’ospedale “Tiberio Evoli”, pretende quantomeno puntuali rassicurazioni sull’utilizzo delle risorse (circa dieci milioni di euro) già previste dall’Opcm 3635 del 21.12.2007 e mai utilizzate per la struttura grecanica. La tutela della salute è un diritto dei cittadini calabresi, di tutti i cittadini italiani».
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